Eroe clandestino, arresto e revoca permesso di soggiorno

Adoiou AbderrahimRevoca del permesso di soggiorno e carcere per il marocchino che in Abruzzo, nell’ottobre scorso, salvò un’intera famiglia dall’annegamento, in un canale del Fucino dove era finita un’auto incidentata. L’uno era stato concesso ad Abderrahin Adoiou, 48 anni, nell’immediatezza del gesto, per motivi umanitari e per sei mesi, dal ministro del’Interno; il carcere giunge dopo l’evasione dai domiciliari di venerdì scorso, per recuperare droga da spacciare tra gli studenti, almeno secondo l’accusa. I carabinieri lo avevano infatti sorpreso a recuperare la droga – pochi grammi di cocaina e hascisc – di fronte l’abitazione dove era stato posto ai domiciliari dopo un’arresto per detenzione e spaccio del novembre scorso. Adoiou, arrivato in Italia come irregolare, fu arrestato e condannato per droga nel 2003 e restò in carcere fino al 2006: una volta libero fu espulso dal Tribunale di Lecco, ma non lasciò l’Italia e si rifugiò in Abruzzo, nelle campagne del Fucino, lavorando nei campi come bracciante. Il Gip, oggi, non ha invece convalidato il fermo del fratello di Adoiou, Rachid, di 35 anni, e della fidanzata Salima Jarrar, ventenne, bloccati con lui. Il diverso trattamento ai tre sarebbe legato al fatto che il giudice ha riconosciuto che la droga apparteneva a Abderrahin Adoiou

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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