Sopralluogo della magistratura teramana stamani in tutta l’area coinvolta dall’esplosione del metanodotto avvenuta a Mutignano. Nel vertice di ieri sera in Comune a Pineto tra il sindaco Robert Verrocchio, e i dirigenti della Snam è emerso che la società si farà carico delle spese di soccorso e alloggio per i componenti della famiglia Ferretti la cui abitazione è stata danneggiata nell’incendio. All’ospedale di Atri restano ricoverati in quattro, tra ustionati e sotto choc tra cui un bambino di dieci anni, le cui condizioni non destano preoccupazione. La madre, che ha riportato ustioni di secondo grado su dorso, gambe e glutei ha una prognosi di 20 giorni; per gli altri prognosi comprese tra i 10 e i 15 giorni.
Suscitano intanto reazioni polemiche le considerazioni espresse dalla Snam nel primo comunicato secondo cui “Dai primi riscontri sembrerebbe che la scarsa stabilità del suolo, unita ai fenomeni di antropizzazione tipici delle aree in prossimità delle coste e al forte maltempo di questi giorni, possa essere tra le cause dell’incidente”. Il Corpo Forestale dello Stato esclude che la causa sia stata una frana, Per il Comandante Provinciale Gualberto Mancini “Dal sopralluogo di esperti della Forestale sul luogo dell’esplosione non sono stati rinvenuti elementi inequivocabili che attestino, come causa dell’esplosione, il verificarsi di un movimento franoso. Probabilmente sono altre la cause che hanno prodotto l’evento”. E se si tratta di un incidente causato da una linea elettrica è Enel a tirarsi fuori, precisando a sua volta che non si tratta di un proprio impianto. Saranno dunque i periti che verranno nominati dalla Procura, dopo i sopralluoghi di stamattina, a stendere una prima relazione ai magistrati che hanno già aperto un fascicolo senza ancora indagati.