Mentre a Palazzo di Città a Montesilvano il gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle, capitanato dal deputato Andrea Colletti, spiegava alla stampa e ai tanti presenti l’oggetto della convocazione, in Procura a Pescara veniva depositato un esposto pentastellato per verificare se e in che misura il “sistema Buzzi” avesse interessi e tentacoli malaffaristici anche a Montesilvano. A ripercorrere ciò che è emerso da un sistema di controlli incrociati, innescati dalla segnalazione anomima e, tuttavia, dettagliata di un semplice cittadino, è proprio l’on. Colletti: ” Per capire di cosa parliamo bisogna tornare al 2007 – spiega – e cioè a quando il Considan ( ente totalmente pubblico sotto la cui sigla si riunivano i tre comuni di Città Sant’Angelo, Silvi e Montesilvano), un anno prima della liquidazione, acquistò da un privato il 49% della Linda Spa, società che si occupava dei servizi di igiene urbana. Quote acquistate dal Consorzio Formula Ambiente rappresentato da Salvatore Buzzi, uno degli arrestati nell’ambito della maxi inchiesta denominata “Mafia Capitale”. Il Considan- spiega l’onorevole pentastellato – pagò per queste quote ben 800 mila euro senza, tuttavia, alcuna perizia che ne indicasse il reale valore: soldi questi, come se non bastasse, totalmente pubblici”. Nella certosina ricostruzione dell’accaduto, oggi riassunto nell’esposto depositato in Procura, colpisce un altro passaggio: due anni dopo la manovra di acquisto delle quote in questione una perizia del Tribunale certificò il precipitato valore di quelle quote stimate, appena 24 mesi dopo il passaggio, in appena 133 mila euro, ossia un quinto di quanto fossero state pagate al consorzio di Buzzi. ” Inquietante il silenzio di tutti – incalza Colletti – a partire dagli amministratori dei tre comuni passando per tutti i partiti politici al governo, e non, dal 2007 ad oggi. Silenzio sposato anche dai vari Cda e dal commissario liquidatore, la dottoressa D’Intino, che – conclude Colletti – dal 2008 ad oggi è costata alla collettività ben 3000 euro al mese! Ora la Procura indaghi e dica, non tanto e non solo a noi denunciatari bensì ai cittadini tutti, cosa è accaduto, se siano stati commessi dei reati e soprattutto di chi è la responsabilità.”