Estate bizzarra, vendemmia contenuta

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vino rossoIl clima anomalo di questa estate 2014 influenza anche la vendemmia appena cominciata. La produzione probabilmente sarà più contenuta dello scorso anno, particolarmente ricco con oltre 3,2 milioni di ettolitri. La stima è della Coldiretti Abruzzo, che ha diffuso i dati nei giorni del distacco dei primi grappoli di uva da vino del 2014. Tradizionalemente, l’avvio della vendemmia in Abruzzo inizia con la raccolta delle uve bianche destinate alla produzione di spumanti. Nella nostra regione si inizia con le uve pinot e chardonnay in un percorso che – precisa Coldiretti Abruzzo – proseguirà a settembre con la raccolta del Pecorino e della Passerina, continuerà con la Cococciola, il Merlot, il Sangiovese e il Trebbiano e si concluderà a fine ottobre con il distacco dei grappoli delle uve rosse autoctone di Montepulciano. Le stime della Coldiretti dunque saranno progressivamente definite perché molto dipenderà dalle prossime settimane, favorite dalle previsioni di tempo buono che alimentano l’ottimismo, dopo un mese di luglio che ha fatto registrare il 74 per cento di precipitazioni in più e circa mezzo grado di temperatura in meno rispetto alla media, tutti fattori che hanno costretto i viticoltori ad aumentare i costi per la difesa del raccolto. A meno di grandi sconvolgimenti, si prevede che la produzione abruzzese sarà destinata per oltre il 40 per cento agli 8 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e all’unico vino a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 10-12 per cento agli 8 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Abruzzo e il restante 48-50 per cento a vini da tavola. La decisa svolta verso la qualità del prodotto enologico ha generato un percorso virtuoso, in grado di conciliare ambiente e territorio; la crescita economica e occupazionale è stata raggiunta anche attraverso l’inclusione di giovani, donne e immigrati, ossia delle categoriedi persone che vivono maggiori difficoltà nell’accesso al lavoro. La ricaduta occupazionale riguarda sia le persone impegnate direttamente in vigne, cantine e distribuzione commerciale, sia quelle impiegate in attività connesse e di servizio. Secondo una ricerca di Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben diciotto settori di lavoro: dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e molto altro.

LA VITICOLTURA IN ABRUZZO

La filiera vitivinicola abruzzese costituisce il principale comparto agricolo regionale (21% dell’intera PLV, la più elevata incidenza tra le regioni italiane) e può contare su oltre 32.000 ha di vigneto specializzato, localizzati prevalentemente in collina. La produzione media di uva vinificabile è attestata intorno ai 5 milioni di quintali all’anno a cui corrisponde un quantitativo medio di vino intorno ai 3,5 milioni di ettolitri, 70% dei quali rossi, il restante 30% bianchi. Diciottomila sono le aziende interessate alla coltivazione della vite, in questi ultimi anni si assiste alla costituzione di aziende viticole a più alta specializzazione con contributo di tutto rispetto ai fini del reddito aziendale.

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