Ex Golden Lady- Riassorbiti solo 70 su 300, vertenza tutta in salita

ex golden ladyAlla ex Golden Lady di Gissi continueranno a lavorare solo in 70 su 370. Con questi numeri è davvero difficile parlare di successo, seppur parziale, di sindacati e politica regionale alle prese con una lunga e non semplice trattativa ancora tutta in itinere. Il vicepresidente della giunta regionale Giovanni Lolli, infatti, pur dichiarandosi “cautamente ottimista”, si dice già impegnato sul secondo fronte vertenziale che si è aperto, quello che dovrà decidere le sorti dei 300 operai rimasti senza certezze. E’ la Emarc spa di Chivasso, azienda leader nella produzione di tubolari industriali (con altre 3 sedi in Italia tra le quali quella abruzzese di Lanciano e diverse filiali all’estero), ad aver rilevato un ramo della Golden Lady di Gissi: nodo cruciale è, infatti, la possibile riconversione o meno degli operai dato che la Emarc produce in un settore industriale lontano anni luce da quello delle calze da donna. Si lavora tutti insieme, sindacati e Regione, nella stessa e unica direzione: portare la Emarc verso un riassorbimento più cospicuo delle maestranze in esubero “ereditate” dalla Golden Lady. Tra 15 giorni, intanto, una nuova assemblea politico-sindacale fisserà un cronoprogramma di appuntamenti con l’azienda di Chivasso nella speranza di riuscirle a strappare la promessa occupazionale di un ricollocamento, anche a scaglioni e in altre sedi italiane o estere del gruppo, di altri 50/70 operai. Lolli, nel frattempo, non esclude la possibilità che per i 300 dipendenti della ex Golden Lady, rimasti senza lavoro e senza speranze, si possa tentare un’altra strada, ossia quella della ulteriore cessione dei rami aziendali rimasti improduttivi ad altre imprese interessate ad investire sul territorio. A coinvolgere, infine, il ministero dello Sviluppo economico c’è l’interrogazione del deputato abruzzese di Sel Gianni Melilla con la quale è stato espressamente sollecitato un preciso ruolo ministeriale che vada, anch’esso, nella direzione dell’individuazione di aziende e imprese che possano riassorbire i lavoratori in esubero e, più in generale, garantire il rilancio del sito industriale di Gissi.

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