La denuncia parte dal presidente di Federfarma Teramo, Carlo Zuccarini ma la situazione è uguale anche nella provincia di Pescara. Dal dicembre scorso sono in pratica bloccate le prenotazioni in farmacia per visite ed esami. Impossibile fissarli anche on line. Così i pazienti sono costretti a viaggiare per prendere appuntamenti a discapito, soprattutto, dei più anziani e di chi vive lontano dai Cup, ossia dai Centri Unici di Prenotazione. “Le farmacie – spiega Zuccarini – da 6 anni svolgevano un ruolo importante nella prenotazione di esami e vitite ospedaliere. Un servizio Cup gratuito, utilizzando il portale della Regione Abruzzo. Ad un certo punto – prosegue Zuccarini – non siamo riusciti più ad entrare nel portale della Regione e le prestazioni non erano più aggiornate”. Federfarma ha chiesto lumi alla Regione la quale ha risposto si sarebbe passati ad un rapporto telematico diretto con il sistema Cup di ogni Asl, senza transitare, per così dire, per il portale della Regione. Tempi brevi ma da dicembre ad oggi nessuna notizia. Questo sistema di prenotazione in farmacia, era utilizzato ed utile soprattutto per le province di Teramo e Pescara che risultano le più penalizzate. “L’Aquila – Avezzano già da un paio d’anni – dice Zuccarini – non attuavano più questo servizio mentre Chieti, anche per la presenza della Clinica Universitaria, è più autonoma e si sta adeguando al nuovo sistema. Tant’è che secondo il presidente Federfarma Teramo, occorre per il nuovo sistema prospettato dalla Regione almeno un minimo di formazione e – sottolinea – senza pretendere nemmeno un rimborso, come accade in altre parti d’Italia.” I pazienti, soprattutto i più anziani e dei centri più piccoli e lontani dai Cup sperano che le farmacie, capillari sul territorio, possano riprendere il loro utile servizio, visto che, prosegue Zuccarini, al Cup telefonico non rispondono più quindi se prima una telefonata allungava la vita, ora la rovina o quasi. Si pensi che le prestazioni in farmacia nel 2011 erano 18.000 per Teramo e 21.000 per Pescara. Ed ora? Oltre al danno la beffa per i pazienti: “Problemi tecnici o politici?”, questa la domanda perentoria del presidente Zuccarini.

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