Febbo: scongiurare accorpamento Cfs

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Febbo MauroIl Consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo, ha depositato un documento in cui si chiede che venga inserita, all’ordine del giorno della seduta di domani del Consiglio regionale, una risoluzione che impegna il Presidente della Giunta regionale a intervenire “presso il Governo nazionale, affinché si individuino azioni volte alla riorganizzazione, al potenziamento e ulteriore specializzazione, qualificando la funzione del Corpo Forestale dello Stato nel suo ruolo fondamentale di tutela del patrimonio ambientale, agricolo e alimentare del nostro Paese”.  
Febbo chiede che venga scongiurata l’ipotesi di accorpamento del Corpo Forestale dello Stato ad altra forza di polizia, così come ipotizzato in questi giorni a livello nazionale. “Il Corpo Forestale dello Stato – si legge nella risoluzione – rappresenta l’unica forza di polizia preposta e specializzata nella difesa del patrimonio agroforestale italiano e tutela l’ambiente, il paesaggio e l’ecosistema. E anche la Costituzione, all’articolo 9, richiama come principio fondamentale la ‘tutela del paesaggio’, intesa non in senso passivo, ma come protezione attiva e invito ai cittadini a sorvegliare e preservare l’ambiente in senso lato”.
Per Febbo non si possono cancellare 200 anni di storia del Cfs, con il solo scopo della riduzione delle spese della pubblica amministrazione. “Anche perché – continua l’esponente di Forza Italia – questo ipotetico accorpamento non porterebbe alcun beneficio in termini di costi: basti pensare che i 7620 Forestali italiani sono numericamente inferiori alla polizia municipale di Roma e quindi non possono rappresentare un peso così gravoso per il bilancio dello Stato, tale da giustificare la loro cancellazione o scioglimento”. Per Febbo è auspicabile, invece, la costituzione di un Corpo nazionale, in cui riassorbire anche quelli regionali e provinciali. “I compiti degli uomini del Corpo Forestale – prosegue – non si limitano alla prevenzione e repressione degli incendi, al soccorso sulle piste di sci, alla sorveglianza nei Parchi nazionali, al controllo e repressione delle frodi, ma si estendono alla protezione della fauna esotica, ai maltrattamenti degli animali e non da ultimo alla vigilanza sullo scottante problema delle discariche abusive. E questo ruolo può essere assicurato solo da agenti specificatamente preparati e costantemente aggiornati sulla ‘cultura della tutela’, e che non abbiano solo un approccio di mera repressione”.

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