Fondi Fas, Forza Italia: “Dall’utile al futile”

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sospiriLa giunta D’Alfonso, con una delibera dello scorso 15 dicembre, la N° 844, cambia improvvisamente la destinazione di circa 25 milioni degli oltre seicento di Fondi Fas, distribuendo risorse su progetti come il Ponte del cielo, la riqualificazione degli eremi celestiniani ed alcune manifestazioni come l’adunata degli alpini prevista a maggio a l’Aquila. Una decisione che ha mandato su tutte le furie l’intero gruppo consigliare alla Regione di Forza Italia che quei fondi, con il governo Chiodi, li aveva impegnati per opere ritenute di maggiore interesse come il completamento della filovia nel tratto sud verso Francavilla e in quello ovest verso l’aeroporto, ma soprattutto per la riqualificazione dell’intero bacino sciistico Majella, Passolanciano e Majelletta. Il tutto, hanno sottolineato in Conferenza stampa stamane i consiglieri Sospiri, Febbo, Gatti e Iampieri, barricandosi dietro il rischio di disimpegno per progetti non ancora pronti. In realtà i progetti sono ben avviati come testimonia una comunicazione della Gtm per la filovia, e l’ex assessore provinciale di Pescara Cilli, presente oggi in conferenza stampa, per quel che riguarda il bacino sciistico: “Opere strategiche per il rilancio del turismo in questa Regione – tuona Sospiri – mortificate a vantaggio di opere inutili, come i 3 milioni per il Ponte del cielo, che hanno il solo obiettivo di fare propaganda per il presidente. Chiediamo a questo punto a D’Alfonso di fare un passo indietro come ha fatto per i 16 milioni dei fondi Ex Pain.” 

La replica di D’Alessandro 

“Ci sono due tipi di programmazione: una nella quale si assumono impegni finanziari senza avere risorse; un esempio sono i Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia, per i quali l’allora coppia Mascia-Masci si impegnò senza soldi e oggi abbiamo dovuto porre riparo (basta chiedere al Coni gli impegni che Regione e Comune di Pescara avevano preso e non mantenuto). Poi c’è un’altra programmazione, quella nostra: ogni euro deve diventare un fatto e se non lo fa nel tempo stabilito lo si utilizza per fare altro. Ogni titolare di una risorsa pubblica regionale dovrà correre per concludere l’iter realizzativo altrimenti non avrà la disponibilità delle risorse che verranno liberate a favore di ciò che invece si trasforma in concretezza”. Inizia così la replica del Sottosegretario alla Giunta regionale Camillo D’Alessandro a Forza Italia, che in una conferenza stampa svoltasi oggi ha attaccato la Giunta D’Alfonso sulla rimodulazione dei Fas. “Di futile – prosegue D’Alessandro – c’è solo il tentativo di dimostrare la propria esistenza in vita da parte di una minoranza che nel tempo lunghissimo del governo (mai nessuno ha avuto 66 mesi a disposizione) non è riuscita a cantierare un solo euro (e non è un modo di dire) delle varie risorse che pure l’Abruzzo ha visto nelle proprie disponibilità. Nel merito, la delibera del Cipe n. 21 del 30 giugno scorso ha stabilito che i titolari di risorse derivanti dalla programmazione nazionale dovevano provvedere a rendere esecutivi gli interventi previsti entro il 31 dicembre scorso, pena la revoca dei fondi. E’ accaduto che si siano scritti interventi dei quali nessuno ha saputo nulla e che si siano stanziate risorse per le quali non disponiamo delle progettazioni necessarie. Le risorse (non tolte ma semplicemente sospese) sono state indirizzate verso gli interventi che al contrario presentavano la caratteristica della rapida cantierabilità. Un esempio su tutti: il bacino sciistico Roccaraso-Castel di Sangro disponeva di una dotazione di oltre 16 milioni, quelle risorse sono state inizialmente trasferite ad altri interventi, ma immediatamente dopo le amministrazioni hanno accelerato l’iter progettuale presentando progetti preliminari ed esecutivi, e senza indugi la Regione ha ristanziato nuovamente le risorse”. Il Sottosegretario conclude spiegando che “la rivoluzione copernicana che imporrebbe la moralità è quella di non avere risorse congelate, che non producono nulla, mentre altri progetti rilevanti e immediatamente cantierabili al contrario non dispongono di risorse sufficienti. Questo criterio è l’unico che può generare la competizione positiva. I territori si scatenino ad attrezzare progetti veri, non di carta, pronti a diventare cantiere, e noi li finanzieremo”.

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