Forum H2O, dossier sull’elettrodotto

elettrodotto“Un’opera inutile dal punto di vista energetico per gli abruzzesi, un tracciato che presenta troppi rischi idrogeologici, un iter procedurale denso di criticità, tra difetti di pubblicazione di atti rilevanti e assenza di partecipazione dal basso”. il Forum Abruzzese dell’Acqua ha presentato oggi un corposo dossier in cui si riassumono decine di criticità rilevate sull’elettrodotto Villanova – Gissi in via di realizzazione. Alcune delle problematiche trattate, come quelle relative al rischio idrogeologico che interessa ben 55 sostegni su 151 perché posti su aree franose e a rischio di esondazione, la Determina “Sorgi” e le modalità dei controlli sui cantieri, sono state già oggetto di discussione e vengono ulteriormente approfondite nei dossier. Vi sono” -aggiunge il Forum-“molte novità rispetto a diversi altri elementi del progetto e dell’iter autorizzativo seguito:

a) è spuntata una seconda “Determina Sorgi”, la DN32 del 20/03/2009, che non pare essere stata pubblicata sul BURA, con cui si approva il corridoio ottimale Villanova – Gissi – Foggia ( il tratto Gissi – Foggia è proprio ora in procedura di Valutazione di Impatto Ambientale). Attua, cioè, la Determinazione precedente, individuando il tracciato con il supporto delle province ma non dei comuni quando questi avrebbero dovuto essere coinvolti (si veda il protocollo d’intesa tra Regione e Terna);

b) il progetto esecutivo di TERNA prevede la localizzazione di sostegni della tipologia “Monostelo”, a corpo compatto. Diverse fondazioni appropriate per tale modello sono state già realizzate. Nel progetto esaminato nella procedura di V.I.A. i sostegni erano di tipologia del tutto differente, a “traliccio” tradizionale. Una difformità rilevante” -sempre secondo il forum-“tenendo conto che i sostegni rappresentano il “cuore” di un progetto di elettrodotto e che alle diverse tipologie si associano differenti impatti, ad esempio quello visivo (il monostelo è compatto e opaco alla vista). Una modifica progettuale così importante” -secondo gli autori del dossier-“avrebbe dovuto portare a riattivare una nuova procedura valutativa;

c)il Comune di Paglieta ha certificato con una lettera di non aver mai ricevuto la documentazione relativa alla seconda procedura di V.I.A., una questione molto delicata” -ricorda il Forum- “che attiene al rispetto delle norme comunitarie e nazionali che impongono il deposito presso tutti i comuni degli elaborati finalizzato a garantire la partecipazione del pubblico. Sempre per quanto riguarda questo tema, non sono stati interessati dal deposito degli atti comuni il cui territorio viene sfiorato dal tracciato (anche a distanza di soli 100 metri). Le norme prevedono che siano coinvolti tutti gli enti che anche indirettamente possono subire potenziali impatti (in questo caso basti pensare all’impatto paesaggistico di piloni alti 70 metri visibili a chilometri di distanza!). Il caso più eclatante” -ricordano gli ambientalisti”è S. Martino sulla Marrucina che ha più di 10 tralicci proprio sul confine. Il suo territorio viene citato anche nello Studio di Impatto Ambientale presentato dal proponente (!); negli elaborati progettuali il comune è ricompreso per ampie aree all’interno del poligono per la valutazione degli impatti; ebbene, a questo ente non è stato mai comunicato nulla rispetto a questa vicenda!

d)TERNA sostiene che è fatto ordinario costruire piloni in aree come lagune e risaie. Notiamo come non abbia parlato” -osserva il Forum-“di fiumi con acqua corrente come sta avvenendo in questo caso. Perché? Una breve e banale ricerca in google evidenzia che il rischio è reale in quanto in pochi anni diversi piloni sono crollati letteralmente nei fiumi (uno di 33 metri è crollato proprio in Abruzzo nel 2013 con la piena del Salinello). Altri piloni sono stati interessati da erosioni e frane, tanto da determinare la chiusura di un’autostrada a causa del rischio che i cavi cadessero sul sedime stradale. I casi citati e le relative immagini” -a detta degli autori del dossier-“destano ancor più preoccupazione considerato che l’elettrodotto Villanova – Gissi attraversa più volte l’autostrada e che uno dei piloni allagati dalla piena del Pescara è proprio quello laterale all’arteria. Inoltre, ci sono tratti dell’elettrodotto dove più di 10 sostegni consecutivi sono in fila sullo stesso corpo di frana; la riattivazione di un movimento franoso con fronte ampio potrebbe destabilizzare molti piloni contemporaneamente.

e)emerge la clamorosa “dimenticanza” del Ministero dell’Ambiente” -conclude il Forum-“che ha approvato due progetti di livello nazionale, lo stoccaggio gas di S. Martino sulla Marrucina e l’elettrodotto, distanti tra di loro solo 100 metri (dal pozzo; se si considera la concessione di stoccaggio l’elettrodotto la attraversa!) senza accorgersi dell’insistenza dei due interventi sulla stessa area. Praticamente non si può neanche sostenere che una mano non sa cosa fa l’altra; qui è peggio: la stessa mano non si è accorta cosa stava facendo! Di conseguenza non sono stati valutato né l’effetto domino in caso di incidente (visto che lo stoccaggio è un Impianto a Rischio di Incidente Rilevante) né l’effetto cumulo degli impatti ambientali dei due progetti”.

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Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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