“I contestatori? Saranno uno o due”, aveva minimizzato domenica notte nei nostri studi il Presidente regionale di Forza Italia, commentando i risultati elettorali. Almeno numericamente Pagano si è sbagliato. Da moltiplicare almeno per cento la presenza di amministratori e dirigenti del partito, che al Dragonara hanno risposto all’appello di Fabrizio Di Stefano e Mauro Febbo: decine di consiglieri comunali e sindaci, i consiglieri regionali Sospiri e Iampieri, “autoconvocatisi” per riflettere sulla gestione delle alleanze, delle candidature e della campagna elettorale in Abruzzo. Persino il senatore Antonio Razzi perde il buonumore quando si parla del partito e di Pagano: “Non mi ha mai chiesto ‘che ne pensi?’, ha fatto sempre di testa sua”.
La resa dei conti è vicina? “Prendiamo atto -risponde Febbo- che il coordinamento è stato convocato per il 20 giugno. Ma la riflessione su come far ripartire Forza Italia dopo la sconfitta in Abruzzo non può essere confinata ad un organismo ristretto. Per questo -spiega- abbiamo deciso di sentire gli umori dei quadri e degli amministratori del partito. Se avessimo voluto fare un’assemblea con una prova di forza, oggi pomeriggio non sarebbe bastata una piazza….”.
Più duro Di Stefano, l’unico deputato abruzzese di Forza Italia, che cita le sconfitte alla Regione e al Comune di Pescara, quando gli si chiede dei successi di Teramo e Montesilvano: “Il nostro popolo ha chiaramente espresso un giudizio sulla classe dirigente del partito, lo ha fatto scegliendo con le preferenze alle regionali. Il messaggio mi pare evidente….”. Appuntamento al 20 giugno, allora.
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