Forza Italia: “Olivicoltura in ginocchio, la Regione immobile”

olivicoltura021La mancanza di gelate ha favorito la massiccia diffusione di uno dei peggiori parassiti per la produzione di olive, la mosca olearia, che pure poteva essere arginata se ci fosse stata una dettagliata campagna d’informazione sull’uso di specifici fitofarmaci. Ma il danno ormai é acclarato, con un abbattimento della produzione in Abruzzo che va dal 65 all’81%. L’ex assessore regionale all’agricoltura Mauro Febbo, presidente della Commissione Vigilanza, aveva già in estate sollecitato il governo regionale a muoversi per tempo per dare sostegno a ben 61 mila aziende sul territorio. Ad oggi poche e, denunciano i consiglieri regionali Febbo e Sospiri, sbagliate le risposte con un minimo finanziamento al Piano Assicurativo dell’Agricoltura di appena 150 mila euro, ma solo dopo specifico emendamento dell’opposizione, visto che il finanziamento era stato di fatto azzerato, ma cosa peggiore, con la delibera 870 del 23 dicembre scorso, la richiesta di Stato di Calamità, per appena 19 comuni, 8 della Provincia dell’Aquila, 11 della Provincia di Pescara, nessuno per le province di Chieti e Teramo: “Premesso che già lo strumento della richiesta di calamità appare discutibile – spiega Mauro Febbo – visto che é la Regione a doversi accollare le spese con l’inevitabile aumento delle accise sui carburanti, ma é scandaloso escludere la provincia di Teramo e soprattutto quella di Chieti dove si produce il 65% dell’intera filiera dell’olivicoltura in questa Regione. Lanciamo un appello a tutte le associazioni di categoria a far sentire la propria voce per far annullare questa vergognosa delibera.”

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