video » Francavilla, per il porto incompiuto tre rinvii a giudizio

porto-francavilla-2-448x300Non c’è solo il problema –evidente dalle nostre immagini- di uno scempio urbanistico e ambientale a cielo aperto. Non c’è solo il danno alla morfologia del litorale con la battigia ridotta ad una lingua per il mutato flusso delle correnti. Il porticciolo incompiuto di Francavilla al Mare continua a seminare guai adesso anche sul fronte giudiziario. Il Gip di Chieti Paolo Di Geronimo, accogliendo la richiesta del Pm Falasca ha rinviato a giudizio tre persone: il direttore dei lavori, la dirigente del Comune di Francavilla responsabile del procedimento e il titolare della ditta appaltatrice dell’opera. I primi due sono accusati di falso ideologico, l’imprenditore di frode nelle pubbliche forniture. Secondo le investigazioni della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale dello Stato, che nel 2009 misero i sigilli al cantiere, sarebbero state commesse irregolarità nella documentazione contabile sui materiali usati e nei certificati di pagamento, e sarebbe inoltre stato utilizzato materiale diverso e di qualità inferiore nel realizzare le “opere”. Per “opere” si intendono quegli orrendi cassoni di cemento che continuano ad arrugginire in riva al mare e alla foce dell’Alento, perché adesso rimuoverli costa più che completare l’opera. E’ quest’ultima la strada che il Sindaco Antonio Luciani ritiene preferenziale. “Il porto si farà, se si farà, -ha sempre dichiarato- quando gli organi tecnici diranno che la zona è stata messa in sicurezza”. Il problema è trovare i soldi per bonificare e anche per togliere definitivamente uno strato di rifiuti interrati che si trovano sotto la strada di accesso al porticciolo. Che secondo l’Arta contengono sostanze tossiche e nocive.


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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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