Francavilla, “Quegli indumenti non sono di Donatella”

Polizia

donatella-grossoUna serie d’indumenti trovati ad un metro e mezzo  di profondità in un terreno di proprietà dell’ex fidanzato, una calzamaglia, un foulard nero a fantasia, una cuffietta di tipo igienico, rinvenuti dagli uomini della polizia scientifica nel maggio del 2011. Erano queste le ultime speranze per poter tenere in piedi l’inchiesta sulla scomparsa di Donatella Grosso, la studentessa universitaria svanita nel nulla la notte del 27 luglio del 1996. Ed invece ancora un nulla di fatto, l’ennesimo, dopo 18 anni d’inutili ricerche: dall’analisi del Dna, infatti,  é stato accertato che quegli indumenti non appartenevano a Donatella e del resto gli stessi genitori, ormai ultra ottantenni, spinti, più che altro dalla forza della disperazione nella inconsolabile ricerca della verità, non li avevano riconosciuti come vestiti della figlia. Da qui l’ennesima, la terza in 24 mesi, la sesta in 18 anni, richiesta di archiviazione da parte della Procura che alza, di fatto, bandiera bianca e questa volta, purtroppo, in maniera definitiva a meno che non spunti dal cilindro qualche nuovo elemento. L’ipotesi sulla quale stavano lavorando gli inquirenti si concentrava tutta sul presunto coinvolgimento dell’ex fidanzato, l’ultima persona a vedere Donatella prima della scomparsa, l’unica sulla quale pendeva un movente, una doppia relazione che l’uomo all’epoca portava avanti e nella quale ad essere di troppo era proprio Donatella. Ma a distanza di tutti questi anni, a parte qualche indizio, non sono emerse prove talmente consistenti da portare avanti un fascicolo per omicidio ed occultamento di cadavere. Quello di Donatella Grosso resterà per sempre un mistero, come resterà per sempre un mistero la scomparsa di Silvana Pica e di tante altre persone svanite come in un’immagine in dissolvenza, sullo sfondo un senso di rassegnazione e disperazione da parte dei due anziani genitori, Mario  e Tina,  che in questi 18 anni le hanno provate davvero tutte, hanno scritto perfino al Papa, hanno partecipato a decine e decine di trasmissioni Tv e si sono aggrappati anche ai dettagli in apparenza più insignificanti, pur di non far spegnere i riflettori sulla drammatica vicenda della loro unica figlia della quale non hanno nemmeno una tomba dove poterla piangere.

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