video » Futuro nero per l’Atr di Colonnella

atrCon il colpo di scena di venerdì scorso sembrerebbe che il futuro del gruppo Atr ex colosso delle produzioni in carbonio sia sempre più nero, perché ora la cassazione ha cancellato la sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila, che ricordiamo ammise l’amministrazione straordinaria delle aziende. Secondo la cassazione l’amministrazione straordinaria del gruppo Atr di Colonnella non poteva essere autorizzata, per difetto del requisito numerico previsto per i cosiddetti stati di insolvenza. Dunque una sentenza che ha rimescolato nuovamente le carte accogliendo il ricorso proposto dagli ex curatori fallimentari dell’Atr. Perché la legge prodi Bis, infatti, prevede, che per accedere all’amministrazione straordinaria, l’azienda debba impiegare un numero di lavoratori subordinati non inferiori a 200, almeno da un anno. Nel caso dell’Atr, nessuna delle società, considerate singolarmente, raggiungeva questo numero. Infatti il tribunale di Teramo a suo tempo rigettò la domanda dell’Ingegner Pierantozzi, patron del gruppo ATR, perchè non era possibile effettuare una sommatoria tra società, e dunque tra dipendenti, seppur riconducibili alla stessa proprietà, in quanto autonome e distinte. Ma ora la domanda più importante è capire che cosa succederà? Difficile dirlo, perchè il provvedimento annulla di fatto una serie di passaggi successivi. Stesse perplessità interessano i lavoratori, anche se la buona parte di loro sono già in cassa integrazione e il nuovo piano industriale, riavviato da poco, prevedeva un riassorbimento progressivo degli stessi dipendenti o comunque parte di loro. Infatti in questi giorni numerosi sono gli incontri tra i sindacati e il giudice Flavio Conciatori, per cercare di capire, quale strada prendere per trovare una soluzione sul futuro dei dipendenti del gruppo ATR che negli anni passati diede occupazione anche ad oltre 1500 dipendenti.


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