Il caso dell’Idra Q, il peschereccio della Italfis, sequestrato a marzo dalle autorita’ militari in Gambia che rilasciarono capitano e macchinista e che oggi, quando tutto sembrava finire nel migliore dei modi, vede peschereccio e occupanti di nuovo fermi nel porto di Banjul, approda sui banchi parlamentari. A accendere i riflettori sul caso e’ il M5S. “Sembra che l’Alta Corte del Gambia il 30 aprile abbia assolto i nostri due connazionali dai reati loro ascritti con l’ordine del rilascio dei passaporti ed il dissequestro della nave. Purtroppo la sentenza non e’ stata riconosciuta dalle forze militari, che hanno raddoppiato la guardia armata e arrestato di nuovo Massimo Liberati, salvo poi rilasciarlo, senza pero’ la possibilita’, per i due, di ritornare in Italia, afferma Andrea Colletti, deputato Movimento 5 Stelle. “Appare quanto mai grave e ingiustificato il totale abbandono da parte del Governo italiano nei confronti dei due pescatori italiani, vittime di una situazione di profonda ingiustizia. Per questo ho depositato un’interrogazione al Ministro degli Affari Esteri per sollecitarlo ad intraprendere azioni per riportare i due pescatori in Italia”. Lo scorso 2 marzo i due pescatori abruzzesi, Sandro De Simone, 52 anni, e Massimo Liberati, 50enne, erano finiti in carcere in Gambia per una presunta violazione delle dimensioni delle maglie di una rete del loro peschereccio “Idra Q.”, finito sotto sequestro. Si contestava loro l’impiego (le reti erano a bordo ma non utilizzate) di una rete piu’ stretta di 4 millimetri.
Sii il primo a commentare su "Gambia: Idra Q ancora a Banjul, interrogazione alla Camera"