Credito: “Carichieti deve restare banca del territorio”

roseto basket 3

carichieti copiaNon é voluto mancare proprio nessuno all’incontro odierno in Confindustria voluto dalle Camere di Commercio e dalle associazioni industriali di Chieti e Pescara per discutere della grave problematica del commissariamento della Carichieti imposto dalla Banca d’Italia. Rappresentanti di commercianti, artigiani, cooperative, mondo agricolo, consumatori ed anche le istituzioni con i sindaci ed i presidenti di Provincia tutti uniti e concordi nel sollevare legittime preoccupazioni e suggerire iniziative per tutelare l’ultima cassa di risparmio rimasta in Abruzzo dopo l’accorpamento di Tercas e Caripe nella Banca Popolare di Bari e l’acquisizione della Banca Popolare dell’Emilia Romagna di Carispaq e Banca Popolare di Lanciano e Sulmona. Innanzitutto viene chiesta chiarezza ai vertici di Banca d’Italia, visto che a quanto sembra non ci siano alla base del provvedimento particolari situazioni debitorie, ma la decisione é avvenuta per ragioni di carattere squisitamente amministrativo. Proprio domani é in programma il Consiglio Regionale di Banca d’Italia al quale parteciperà il presidente della Camera di Commercio di Chieti Silvio Di Lorenzo: “Vorremmo capire se si tratta di una questione di persone o di situazione economica, nel primo caso sarebbe anche interessante capire quale tipo di management abbia in mente Banca d’Italia, nel secondo vedere come possiamo intervenire visto che la quasi totalità di piccoli e grandi imprenditori, ma anche artigiani e semplici risparmiatori di questo vasto territorio hanno affidato le loro provviste alla Carichieti.” Da più parti, in particolare dai presidenti di Confindustria Chieti e Pescara Primavera e Marramiero, é partito l’invito a vigilare su quelle che possono essere le strategie di Banca d’Italia. La gestione deve restare territoriale – avverte Primavera – basta con il farci colonizzare dai soliti grandi gruppi. Marramiero entra nel merito del provvedimento – non ci sono problemi patrimoniali, ma di Governance, e mi chiedo il perchè – aggiunge – visto che questo management é riuscito a smaltire oltre 300 milioni di sofferenze, allora sorge il dubbio, a chi sta tirando la volata la Banca d’Italia nella corsa verso l’accaparramento dell’unica cassa di risparmio abruzzese?” Un invito a stare in allerta anche da parte del presidente della Camera di Commercio di Pescara Daniele Becci: “Dobbiamo fare squadra e stringerci intorno a questo importante presidio del tessuto economico e creditizio abruzzese, la sua peculiarità sta proprio nella conoscenza del territorio e delle varie realtà economiche che lo animano, sarebbe un grave errore affidare le chiavi dei nostri risparmi a gruppi fuori regione.”

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