E’ un riassetto a 360 gradi nella macchina amministrativa della Regione quello che si legge tra le pieghe delle deleghe assegnate ai suoi assessori dal Presidente Luciano D’Alfonso.
Al vice Giovanni Lolli vanno le attività produttive, la gestione delle crisi industriali, la valorizzazione dei beni culturali, l’appennino italico, le riforme istituzionali e i rapporti con le commissioni consiliari, assieme ai dossier legati alla ricostruzione del cratere.
Impegnative le deleghe di Silvio Paolucci: programmazione sanitaria e economica, legge di stabilità finanziaria, politiche del benessere sportivo e alimentare, rivoluzione e digitalizzazione della pubblica amministrazione, risorse umane e personale.
A Donato Di Matteo vanno i lavori pubblici, urbanistica, parchi riserve e politiche della montagna, progetti speciali e territoriali e impiantistica sportiva.
A Mario Mazzocca ambiente e ecologia, associazionismo territoriale, protezione civile, assistenza tecnica agli enti locali, servizio idrico, termalismo cave e torbiere.
Per Marinella Sclocco politiche sociali, politiche attive del lavoro e della formazione, pari opportunità, politiche giovanili, associazionismo del terzo settore, piano dei tempi.
Per Dino Pepe: agricoltura, caccia, pesca, economia del mare, demanio marittimo, cicloturismo, contratti di fiume.
Corposo il pacchetto di deleghe trattenuto dallo stesso Presidente D’Alfonso: infrastrutture, trasporti, cultura, turismo, programmazione comunitaria. Nell’attuazione delle stesse si avvarrà della collaborazione del consigliere regionale Camillo D’Alessandro, sottosegretario alla Presidenza. Un apporto più politico e sostanziale che “formale”, in quanto, per l’istituzionalizzazione di questa figura come facente parte a tutti gli effetti dell’esecutivo regionale, è all’esame una modifica allo Statuto.