Le parti civili sono pronte a dare battaglia dopo la seconda richiesta di archiviazione, avanzata dalla Procura della Repubblica dell’Aquila, nei confronti dell’ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso nell’ambito dell’inchiesta Grandi Rischi bis. La richiesta del sostituto procuratore Fabio Picuti è stata formulata nuovamente dopo le testimonianze dei componenti della commissione Grandi Rischi nella sua composizione all’epoca del sisma del 2009. Bertolaso è accusato di avere influenzato i componenti dell’organo scientifico nel far diffondere messaggi rassicuranti alla popolazione pochi giorni prima della catastrofe del 6 aprile. I sette componenti della Grandi Rischi, lo ricordiamo, sono stati condannati a sei anni di reclusione per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. In questa inchiesta bis gli esperti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere ad eccezione di Calvi e Barberi. Quest’ultimo, nella sua deposizione ha ribadito la propria estraneità ai fatti contestati ed anche quella dell’ex capo della Protezione Civile. “Questa seconda richiesta di archiviazione non mi meraviglia – ha sottolineato uno dei legali di parte civile, Wania Della Vigna – per il fatto che dall’incidente probatorio non è emerso nulla di nuovo. Gli unici testimoni di questo procedimento sono i sette componenti della Grandi Rischi condannati in primo grado che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere o, come nel caso di Calvi e Barberi hanno risposto solo a qualche domanda del Pm. L’intercettazione telefonica nella quale Bertolaso parla di operazione mediatica – ha aggiunto il legale – non può entrare in questo procedimento come elemento di prova così come non è entrato in quello sulla Commissione Grandi Rischi. Appena lette le motivazioni alla base della richiesta di archiviazione – conclude l’avvocato – decideremo su un’eventuale nuova opposizione”.

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