Grandi Rischi: la Protezione Civile rivuole dalle famiglie i soldi delle provvisionali

Franco GabrielliUna lettera firmata dal capo del Dipartimento di Protezione Civile, Franco Gabrielli, ai familiari delle vittime del sisma coinvolti nel processo alla Commissione Grandi Rischi, in cui si chiede la restituzione delle somme provvisionali concesse dopo la condanna in primo grado dei sette membri della Commissione nella sua composizione all’epoca del sisma. E’ la sorpresa che sta arrivando in queste settimane nelle case delle parti civili del processo Grandi Rischi e a pochi giorni dal 6° anniversario del drammatico sisma del 2009, nel quale morirono 309 persone. Fu con la sentenza di primo grado che il giudice Marco Billi aveva disposto, oltre alla condanna dei componenti della Commissione, anche il pagamento delle provvisionali alle parti civili. Nella due pagine firmate da Gabrielli vengono indicati l’Iban a cui versare le cifre “dovute”, il numero di fax “al fine di comprovare l’avvenuto pagamento” e l’indicazione della causale. “Atto di messa in mora e intimazione di pagamento”, si legge nelle due pagine firmate da Gabrielli, che soltanto qualche giorno fa aveva stretto mani e concesso parole di solidarietà ai familiari delle vittime del sisma e agli aquilani in occasione della cerimonia in Campidoglio per la consegna del premio di Laurea Avus, dedicato agli studenti universitari morti sotto le macerie. Come detto, la lettera sta arrivando in questi giorni nelle case di alcune delle parti civili. Non l’ha ancora ricevuta Vincenzo Vittorini che dice: “Non ne sapevo niente, lo apprendo ora dagli organi di stampa”. Vittorini però ha ricordato che “c’è ancora da aspettare l’esito del ricorso in Cassazione”. Per gli avvocati di parte civile si tratta di “un gesto gravissimo”. Le lettere sono cominciate ad arrivare prima della scadenza del ricorso in Cassazione, un paio di settimane fa, dunque prima che il sostituto Procuratore Generale Romolo Como depositasse anche la richiesta di rinvio a giudizio per l’allora capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. Le provvisionali dovranno essere restituite, secondo quanto si legge nella lettera della Protezione civile, insieme alle somme per le spese di giustizia e agli interessi legali maturati al 28 febbraio 2015. Una cifra totale che si aggira intorno agli 8 milioni di euro. Al di là del perfetto tempismo con cui le lettere stanno arrivando nelle case delle parti civili e ai loro legali, “tutto resta tecnicamente come prima”, precisano gli avvocati, “proprio perché c’è il ricorso in Cassazione del quale si deve attendere l’esito”.

Gabrielli: “Io solerte a pagare e a richiedere”
 “Dovremmo essere tutti più onesti nel prendere visione delle cose: mettendo in disparte ogni considerazione sul dolore e le sofferenze delle famiglie delle vittime, che attiene all’uomo Franco Gabrielli, come funzionario ho dalla mia una tempestività mai vista nell’applicazione della sentenza di primo grado senza aspettare la Cassazione: mi sembra ingiusto, perciò, che oggi si dica che dopo la sentenza di secondo grado avremmo dovuto attendere la Cassazione”. Così il capo dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, sulla vicenda della lettera in cui chiede la restituzione dei risarcimenti provvisionali disposti ai famigliari delle vittime del sisma del 6 aprile 2009 dopo la sentenza di primo grado del processo alla Commissione Grandi Rischi. “Non abbiamo chiesto indietro 7,8 milioni (il totale delle somme disposte dal giudice Marco Billi, ndr), abbiamo richiesto indietro, e sono circa 2 milioni, le somme solo per le persone per le quali non sono state riconosciute in secondo grado le responsabilità dei condannati”, prosegue Gabrielli in riferimento alla posizione dell’ex vice capo dipartimento Bernardo De Bernardinis, l’unico non assolto, con condanna ridotta da sei a due anni di reclusione, nel processo di appello che il 10 novembre 2014 ha visto le assoluzioni degli altri sei condannati. “Terza questione, sono un funzionario dello Stato e devo rispettare le regole – prosegue ancora il capo dipartimento – come solerte sono stato nel primo grado, solerte devo esserlo nel secondo. Potevo essere accusato di poca sensibilità se fossi stato intempestivo nel primo grado e non nel secondo, ma con tutta la strumentalizzazione possibile, non è stato così”.

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