Non solo… la filovia: c’è anche un secondo versante di inchiesta della Procura di Pescara in cui è indagato il presidente della GTM Michele Russo. Si tratta dell’incarico per la gestione delle paline indicative delle fermate dei bus urbani, su cui il Sostituto Procuratore Annarita Mantini ipotizza il reato di turbata libertà di scelta del contraente. Russo avrebbe in sostanza affidato il servizio all’impresa incaricata senza ricorrere alla gara d’appalto. Secondo l’accusa, vista la natura della GTM (che è una SPA interamente controllata dalla Regione) andava aperta una gara pubblica. Tesi che i difensori di Russo (sentito nei giorni scorsi) respingono facendo riferimento all’assenza di oneri a carico della GTM. La ditta contraente, la “D’Angiolella”, infatti, in cambio della installazione delle paline, è concessionaria della raccolta pubblicitaria della GTM a cui versa una parte dei ricavi. In realtà, tuttavia, la Procura non entra nel merito della onerosità del contratto. Il motivo per il quale è scattata l’inchiesta è un altro: la mancata evidenza pubblica dell’assegnazione di un servizio da parte di una concessionaria pubblica di trasporti ha impedito di concorrere a tutte le altre aziende che avrebbero potuto.

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