video » I PM: “Carmine Tancredi partecipe attivo del crac Di Pietro”

CarmineTancredi“Partecipazione attiva”. E’ questa la lettura del ruolo di Carmine Tancredi, indagato nel Crac Di Pietro, che danno il Procuratore Capo di Teramo Gabriele Ferretti e il sostituto Irene Scordamaglia. La posizione del socio del Presidente Chiodi, ora che le indagini sono concluse ed è noto il fascicolo di 28 pagine redatto dai PM, dunque si aggrava. Non soltanto un compito di consulenza professionale, quello che emerge dalle indagini, ma un ruolo propulsivo nei confronti degli imprenditori già finiti agli arresti per la bancarotta fraudolenta “del secolo” di Teramo, rispetto a cui, ora anche formalmente, Tancredi è indagato in concorso. Il socio di Chiodi (ma il Governatore non è indagato), per Maurizio Di Pietro e Guido Curti, non avrebbe solo prestato consigli professionali ma avrebbe -scrivono i magistrati- predisposto delibere e verbali di assemblee e esercitato potere decisionale. Nello specifico, si legge nell’avviso di conclusione delle indagini, Tancredi avrebbe partecipato all’atto di costituzione delle società “De Immobiliare” e “Kappa Immobiliare” aventi sede legale nello studio Chiodi-Tancredi, in qualità di procuratore speciale di società cipriote che ne detenevano il 99% delle azioni. Secondo l’impianto accusatorio (che ora dovrà essere vagliato dal GIP) proprio le due società cipriote erano divenute le beneficiarie finali dei soldi provenienti dai fallimenti delle società di Di Pietro, fatti rientrare in Italia dopo essere stati ripuliti su conti esteri. Una stangata da 20 milioni di euro.


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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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