video » I Rifiuti di Roma Capitale? Solo di passaggio in Abruzzo

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impianto compostaggioLa megadiscarica di Malagrotta a Roma al collasso tanto da costringere il neo governatore Zingaretti a chiedere aiuto ai colleghi di altre Regioni. Ancora troppo viva nella memoria l’emergenza rifiuti a Napoli per rispondere all’appello con un certo entusiasmo, in Italia solo due Regioni hanno detto si, la Toscana e il nostro Abruzzo, sì, il nostro Abruzzo, quello delle discariche alla misura colma, degli scandali giudiziari e di un sistema complessivo di gestione e smaltimento rifiuti tutto da rivedere. Il presidente Chiodi, però, evidentemente ancor prima di fare dettagliate verifiche, ha detto si creando un giustificato allarmismo, tanto che nel momento in cui il dirigente regionale del settore Rifiuti Franco Gerardini ha cominciato a fare l’appello nessuno, ma proprio nessuno ha alzato la mano. A mostrare una certa disponibilità due soli impianti, il Cogesa di Sulmona e l’impianto di Casoni a Chieti Scalo della Deco. Nel documento di accordo tra Regione Lazio e Regione Abruzzo, la disponibilità a ricevere non oltre le 300 tonnellate di “monnezza” romana al giorno, delle quali 250 a Chieti Scalo e 50 a Sulmona. Ad oggi ancora nessun camion da Roma ha varcato i cancelli della Cogesa nel capoluogo ovidiano, anche perchè per quanto riguarda questo impianto si pone un doppio problema, oltre al trattamento ci si dovrebbe occupare anche dello smaltimento. Gia’ quasi a pieno regime, invece, l’impianto Tmb di Casoni a Chieti Scalo, ma qui, a differenza di quanto si potrebbe temere, le 250 tonnellate di rifiuti sono di fatto solo di passaggio, perchè vengono sottoposte a trattamento e al termine di questa operazione il 35% se ne torna a Malagrotta, ed il 65%, trasformato in Combustibile Solido Secondario, conferito in impianti di Emilia Romagna e Romania. A spiegarci i dettagli dell’operazione la responsabile delle relazioni esterne della Deco Valentina Di Zio: “Per noi non esiste quasi margine di guadagno perchè a Roma applichiamo la stessa tariffa di un qualsiasi comune abruzzese, mentre il conferimento di CSS a noi costa mediamente 90 euro a tonnellata”. Il Css viene utilizzato principalmente nei cementifici o  comunque in impianti adibiti ad accogliere questo materiale, completamente assenti nella nostra Regione, una pesante lacuna secondo la Deco, che intanto per spirito quasi totalmente civico, apre i cancelli a svariati Tir almeno fino alla metà di maggio, mentre, per gli abruzzesi, c’é la consolazione che se le nostre discariche dovessero arrivare al collasso non sarà certo colpa di Roma.


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