“13 mila euro al mese per un piano terra destinato all’anagrafe e un piano di uffici, di cui ragioneria, stanza del sindaco e ufficio stampa non sono più concepibili”. Senza mezzi termini il sindaco di Chieti Umberto di Primio pronto al trasloco dalla sede dell’ex Banca d’Italia dove dal terremoto e relativa dichiarazione di inagibilità della storica dimora comunale di Palazzo d’Achille hanno trovato la loro sistemazione alcuni uffici e lo stesso primo cittadino.
Destinazione temporanea che a giudicare dallo stato in cui versa lo splendido Palazzo d’Achille nonché l’iter della gara d’appalto per il suo restauro, ancora in fase di studio, tanto temporanea non lo è stata e rischia di non esserla al punto che 150 mila euro l’anno non sono più cifra spendibile per il comune di Chieti e per la verità per qualunque ente che i soldi non voglia più gettarli al vento. Di questa idea di Primio il quale, intanto, si è detto “pronto a potenziare la presenza degli uffici comunali nella cosiddetta parte bassa della città ossia a Chieti scalo ad esempio raddoppiando i suoi personali giorni di ricevimento dei cittadini e poi a vagliare, per giunta a stretto giro, un trasferimento nel palazzo ex Upim, praticamente di fronte l’ex Banca d’Italia, sempre lungo corso Marrucino la dove oggi già c’è la sala consiliare anch’essa allestita in alternativa alla puntellata di Palazzo d’Achille. Trasloco , dunque, economico, veloce visto che bisognerà solo attraversare la strada e imminente sembrerebbe visto che una trattativa al ribasso del prezzo d’affitto mensile pare sia in corso da mesi senza , tuttavia, che alcun passo in avanti vi sia stato con relativa e stizzita presa di posizione del sindaco. Una cosa è certa o così sembra: a chi stava già cavalcando il polverone della polemica perché anche il comune avrebbe potuto abbandonare il desertificato centro storico della città alta per lo scalo tocca attendere furgoncini e traslocatori prima di capire se prenderanno la strada della colonnetta oppure semplicemente l’ascensore del palazzo di fronte.

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