video » Il Memoriale di Angelini

angelinisanitopoliPiù che un vero memoriale, una dettagliata relazione da allegare agli atti prodotti dalla difesa per chiarire nello specifico tutti i passaggi contestati dalla difesa dei principali imputati, da Del Turco in poi. Il grande accusatore, nonchè imputato, al processo sugli scandali della sanità in Abruzzo, Vincenzo Maria Angelini, dopo aver con soddisfazione incassato l’esito della superperizia sulle foto di Collelongo, annuncia una nuova mossa per rafforzare la sua posizione lasciandosi alle spalle il marchio d’inattendibilità, che gli avvocati dei principali imputati hanno cercato e stanno cercando di appiccicargli addosso, ma che in base alle conclusioni dei superperiti del tribunale, in merito alla datazione delle foto, é venuto definitivamente meno, e sottolinenando quelle che lui ha sempre definito le molteplici vessazioni di Del Turco e soci, tanto da indurlo, come ha spesso riferito, ad uno stato di profonda depressione. “Nulla di nuovo rispetto a quello che già si sa – precisa il suo legale Sergio Menna – compreso il chiarimento dell’equivoco sul famoso giubbino blu.” Intanto questa mattina in aula l’infermiera in pensione Laura Romano, ex dipendente di Villa Pini, a difesa dell’ex manager della Asl di Chieti Conga, ha riferito di essere stata minacciata da Angelini nel luglio del 2011, dopo averla quasi investita nel parcheggio del Centro Commerciale di Megalò. Non voleva che testimoniassi in favore di Conga – ha riferito – in particolare che raccontassi l’episodio in cui lo stesso Angelini mi confidò che Conga non c’entrava nulla, ma che lo doveva per forza coinvolgere per il suo bene e quello della sua famiglia. Riguardo a questo episodio i Pm Bellelli e Di Florio hanno, però, chiesto gli atti per falsa testimonianza, perchè nel periodo indicato Angelini non avrebbe potuto sapere che l’infermiera in pensione facesse parte della lista dei testimoni in difesa di Conga. Sul banco dei testimoni anche l’ex direttore amministrativo della Asl di Chieti Rodolfo Rispoli che ha dichiarato che i mandati di pagamento erano tutti firmati dalla Fira e che dunque Conga non avrebbe mai potuto estorcere denaro ad Angelini minacciandolo di non firmare i mandati. In giornata, intanto, si avvia alla conclusione la lunga fase istruttoria di questo processo, già da venerdì o al massimo lunedì partiranno le discussioni con le tanto attese requisitorie dei Pm, in vista della sentenza di primo grado che dovrebbe giungere prima della pausa estiva.


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