Il Novecento a Pescara

di biase licioE’ partita il 25 novembre, la rassegna di otto incontri sul ‘Novecento a Pescara’ tesi a evidenziare il patrimonio storico-architettonico del Novecento pescarese. Un ciclo in cui si spazia dai palazzi istituzionali, alla riscoperta dell’Aurum e sino alla figura di uno scultore, Nicola D’Antino, autore delle figure di donne presenti negli anni ’30 sul ponte Littorio, La rassegna si concluderà a dicembre con l’adozione, in Consiglio comunale, della delibera di variante al Piano regolatore generale con le schede di tutela del patrimonio storico della città, un documento ufficiale, formale, “con cui porremo sotto tutela gli edifici di pregio di Pescara e della sua architettura, elaborato con la preziosa collaborazione del professor Claudio Varagnoli della Facoltà di Architettura dell’Università ‘d’Annunzio’ e di Patrizia Tomassetti, Sovrintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici. E fa piacere pensare che quella delibera sia partita dalla riflessione proposta su Pescara e sui suoi otto luoghi identitari e che oggi ci permetterà di tutelare il borgo che sorge tutt’attorno alla Madonna dei Sette Dolori”. Lo ha detto il consigliere delegato alla Valorizzazione e al Recupero del Patrimonio storico cittadino Licio Di Biase nell’ illustrare il programma degli incontri della rassegna ‘Il Novecento a Pescara’. “Un anno fa – ha ricordato il consigliere Di Biase – abbiamo proposto alla città la riflessione sugli 8 luoghi identitari, ossia Castellamare-Colli; la zona del quadrilatero centrale cresciuto attorno al Polo economico della Ferrovia; Borgo Marino nord, nato nella seconda metà del 1800; il centro storico, ossia la vera Pescara; Villa del Fuoco; Fontanelle; San Silvestro; e la Pineta. Quando ho concluso la ricerca ho tirato le somme con gli appuntamenti dedicati agli 8 luoghi da cui ha preso origine Pescara dando vita a riflessioni importanti che hanno dato luogo alla delibera che oggi sottopone a vincolo, per la prima volta, anche le ville liberty dannunziane, una delibera che non mira a ‘non-far-fare’, ma piuttosto a fare seguendo un percorso che tuteli il nostro patrimonio. E secondo il professor Varagnoli non ci sono altri comuni d’Italia che hanno fatto un’operazione di tutela tanto importante. Ora, con il nuovo ciclo di incontri, toccheremo i due momenti più importanti per la storia di Pescara, ossia la città che nasce dopo la fusione tra Pescara e Castellamare; e poi il periodo post-Seconda Guerra Mondiale, quando la città, colpita dai bombardamenti che avevano distrutto il 70 per cento della città, ha iniziato la fase della ricostruzione. Questi sono i due momenti importanti per la costruzione di Pescara: nel mezzo guarderemo aspetti particolari, organizzando una passeggiata alla scoperta degli edifici del Comune e della Provincia, architettura anni ’30, una serata ci troveremo all’Aurum, altro esempio significativo di architettura nato nel 1910. E una giornata sarà dedicata alla riscoperta di Nicola D’Antino, scultore di Caramanico che è stato dimenticato, e che noi abbiamo ritrovato con una mostra organizzata durante la Notte Bianca di Caramanico. D’Antino fu infatti l’autore delle 4 sculture di donna che si trovavano sul Ponte Littorio e che rappresentavano le quattro forze economiche del territorio, ossia la pastorizia, l’agricoltura, la pesca e l’artigianato. Ma D’Antino è stato anche autore della Fontana Luminosa de L’Aquila e organizzeremo una conferenza a lui dedicata nella Sala consiliare della Provincia, dove ci sono due busti, uno di d’Annunzio, l’altro di Michetti, realizzati da lui, e quella giornata sarà la premessa per la mostra antologica che faremo tra un anno. Chiuderemo poi – ha aggiunto il consigliere Di Biase – con la riproposizione della serata dedicata al Teatro che non c’è, ripartendo dall’abbattimento del Pomponi nel ’63”.

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Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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