Il Pescara piange la scomparsa di Attilio Becchi

A aIl mondo sportivo pescarese piange la scomparsa di un suo protagonista degli anni passati. La notte scorsa e’ venuto a mancare Attilio Becchi, ex giocatore del Pescara degli anni sessanta. Il collega Sergio Di Sciascio nelle scorse settimane lo aveva ricordato sulle pagine del sito web Pescara Sport 24

“La nutrita pattuglia proveniente dalle località più disparate e che nel tempo ha indossato la maglia del Pescara, nelle prime ore di questa mattina ha perso una pedine più rappresentative degli anni sessanta. All’ospedale civile di Chieti è morto per arresto cardiaco Attilio Becchi, prossimo ai 77 anni. I funerali  saranno celebrati sabato, alla Chiesa Stella Maris di Pescara, zona Pineta. 

Becchi era un combattente nato che faceva dell’intensità la sua arma migliore. Volendo fare una similitudine lo si potrebbe accostare a Rino Gattuso, anche per il ruolo che da giocatore aveva ricoperto. Mantovano di Motteggiana, il prossimo 22 settembre avrebbe compiuto 77 anni. Dal Suzzara al Bologna il passo è breve. Due le presenze tra i felsinei, a S.Siro con il Milan e a Ferrara con la Spal. Un menisco ribelle lo blocca. Quando ne riacquista la funzionalità passa al Forlì, e da qui al Pescara. In panchina troverà lo slavo Liubo Bencic che lo aveva allenato a Bologna. Dei compagni di quel Pescara conservava un buon ricordo di Ferrari, Lalli, Tuniz, Monaco, Conio e Palestini V. Con questi ultimi due, validi tecnicamente, si alternava per la composizione di una linea mediana di particolare valore. I sui ultimi anno di permanenza calcistica a Pescara coincise con le prime apparizioni di Bruno Pace e del suo straordinario talento. Da Pescara ad Agrigento, nell’Akragas, che aveva in panchina Manlio Bacigalupo, fratello di Valerio, componente dell’undici del grande Torino scomparso a Superga. Appese le scarpe al chiodo, la sua vita proseguì facendogli vieppiù apprezzare la moglie Carmelina e i quattro figli Marco, Antonello, Wilma e Celestina. Più nessun rapporto con il mondo del calcio e un’attività imprenditoriale di successo nel campo della ristorazione, interrotta nel peggiore dei modi. Quando poteva, seguiva sempre il Pescara. Ultimamente era rimasto colpito e conquistato dalla squadra organizzata da Zeman, definita uno spettacolo unico e irripetibile”.

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