Il Teatro stabile d’Abruzzo è entrato a pieno titolo nel novero dei “Tric”, acronimo che indica i Teatri di rilevante interesse culturale, esame superato in Italia da 19 enti teatrali. Tra questi appunto il Teatro stabile d’Abruzzo, sotto la presidenza di Ezio Rainaldi e la direzione di Alessandro D’Alatri. Comincia dunque un’epoca nuova, voluta dal governo, che vedrà la fine della miriade di realtà culturali e la tendenza all’unificazione tra enti con caratteristiche simili, come quella che ha portato a unire le attività teatrali del Teatro di Innovazione L’Uovo e il Tsa. E’ stato proprio il grande regista, sceneggiatore e attore D’Alatri a dare la spinta propulsiva al rinnovamento dello Stabile abruzzese, con un importante piano di programmazione triennale. E oggi parla di sfida per l’Abruzzo e per tutto il Paese. Di fatto gli Stabili non esisteranno più, nasceranno in tutto 26 teatri d’elite che riceveranno fondi statali, provenienti dal cosiddetto Fus. Non è stata un’impresa facile: 16 le domande escluse dal Ministero per i beni culturali. E’ solo un punto di partenza per l’ente regionale, ora il Tsa dovrà radicarsi sempre più nel territorio e coinvolgere le medie e piccole realtà culturali anche di musica, danza, contemporanea e ragazzi.
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