video » Ombrina, Chiodi si tira fuori. Acerbo: “Non la racconta giusta…”

OMBRINA MARECHIODI SI TIRA FUORI – 
Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, in merito all’allarme generato dall’assenso della Commissione nazionale VIA (Valutazione Impatto Ambientale) al progetto Ombrina Mare, tiene, innanzitutto, a precisare che “la VIA e’ un fatto endoprocedimentale di tipo ambientale e che, quindi, la relativa autorizzazione al progetto dovra’ darla il Ministero per lo Sviluppo economico (MISE). In ogni caso – ha concluso il presidente Chiodi – continueremo a tenere ferma la posizione di assoluta contrarieta’ a questo progetto e seguiremo tutte le strade possibili, dalla via politica finanche al ricorso al TAR, per scongiurare l’ipotesi di realizzazione di Ombrina Mare”.

ACERBO: “IL GOVERNATORE NON LA CONTA GIUSTA”
Per l’ennesima volta Chiodi fa più di una figuraccia sulla questione della petrolizzazione, afferma il capogruppo regionale di PRC Maurizio Acerbo, che aggiunge:” Purtroppo non c’è nulla da ridere perché a pagarne le conseguenze è l’Abruzzo. Lo scorso 11 aprile, alla vigilia della grande manifestazione contro Ombrina, il presidente comunicava che il Ministero dell’Ambiente gli aveva comunicato che dopo il suo intervento miracoloso si era aperto uno “spiraglio di riesame” . Peccato che come rivelato ieri dal WWF Abruzzo il 3 aprile il comitato VIA aveva già emesso un nuovo parere positivo sul progetto! Con chi aveva parlato Chiodi? Possibile che non lo sapesse? Prendeva in giro gli abruzzesi per evitare di diventare il bersaglio della manifestazione? Ma un altro dato salta agli occhi dal documento reso noto dal WWF: Il 4 marzo la Regione ha inviato il parere su Ombrina. Perché nella seduta del 5 marzo Chiodi non l’ha detto? Eppure si è discussa e approvata una risoluzione e Chiodi ha pure risposto a una mia interrogazione. Forse Chiodi non l’ha detto perché inviando quel parere aveva sanato uno dei vizi su cui poter far ricorso (sempre che sia vero che la Regione non aveva ricevuto la famosa lettera cosa che ho già dimostrato non essere vera). Il presidente Chiodi spieghi il perché questo comportamento a dir poco rispettoso della cittadinanza e della stessa assemblea regionale.. Emerge come minimo il carattere poco serio dell’impegno di Chiodi e del suo direttore plenipotenziario Sorgi sulla questione della petrolizzazione. Per l’ennesima volta l’opinione pubblica viene informata dal WWF e non dalla Regione Abruzzo”.

D’ORSOGNA: INTANTO ARRIVA PETROCELTIC
La prof. Maria Rita D’Orsogna rivela che “Secondo comunicati stampa trasmessi agli investitori della ditta irlandese Petroceltic il 4 Aprile 2013, il governo centrale ha approvato la concessione BR 272 EL per l’esplorazione petrolifera fra Ortona e Pescara. La Petroceltic descrive questa approvazione come un “importante passo in avanti” di cui sono particolarmente soddisfatti. Il permesso e’ vasto e copre circa 475 chilometri quadrati di mare. Al suo interno un nuovo giacimento detto “Turchese” che viene descritto ad alta potenzialita’. Il programma della Petroceltic e’ di iniziare con l’esplorazione sismica – con navi airgun – nei prossimi mesi”.

WWF: MOBILITAZIONE PERMANENTE
Il WWF chiama tutti alla mobilitazione permanente contro il progetto Ombrina Mare, l’impianto di estrazione di idrocarburi previsto dalla Medoilgas al largo della costa teatina. La nuova ondata di sollevazione contraria è stata scatenata dalla notizia che il ministero dell’Ambiente ha confermato  la sua linea favorevole al progetto. Lo scorso 3 aprile la Commissione VIA nazionale ha emesso un nuovo parere positivo e quindi il quello tardivo della Regione non è riuscito a bloccare l’iter. E dunque ora è in fase di redazione il Decreto ministeriale che darà seguito alla decisione della Commissione  Valutazione di Impatto Ambientale. Per il WWF è veramente sconcertante che la mobilitazione scattata in Abruzzo, che ha portato lo scorso 13 aprile in piazza decine di migliaia di persone a Pescara, non sia tenuta in alcuna considerazione dal Ministero dell’Ambiente, che si dimostra totalmente refrattario rispetto alla volontà dei cittadini e delle istituzioni abruzzesi. Viene minato alla base il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale che dovrebbe vedere al centro delle decisioni la partecipazione dei cittadini. E’ veramente grave non ascoltare la voce di una comunità che si vede piovere addosso un progetto che non vuole, allarmante non solo per l’ambiente abruzzese ma per la sua economia. Quindi il WWF sale sulle barricate e chiama tutti ad una mobilitazione permanente per bloccare l’iniziativa mettendo in campo immediatamente ogni possibile soluzione, dal ricorso al TAR alle iniziative parlamentari.

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