video » Immigrazione, permessi fantasma 11 arresti nella Marsica

fausto-cardella procuratore

Polizia 33Promettevano falsamente un lavoro agli stranieri, attraverso l’ottenimento di un regolare visto di ingresso, ma una volta giunti in Italia gli extracomunitari non venivano assunti, nonostante avessero sborsato denaro. L’operazione della Polizia “Fake job” ha portato
all’arresto di 15 persone. Si tratta di 4 italiani datori di lavoro e titolari di aziende agricole e 7 stranieri che facevano da intermediari con i loro connazionali. Secondo quanto emerso dalle indagini, dal 2009 ad oggi era stato messo a punto un meccanismo ben collaudato che consentiva, dietro il pagamento di 7.000 euro a persona, di ottenere un falso posto di lavoro utile all’ottenimento del permesso di soggiorno. Si trattava di bengalesi, pakistani e marocchini, fatti arrivare in Italia, in particolare ad Avezzano e nei Comuni della Marsica, attraverso i flussi migratori disponibili nel corso dell’anno, per
l’assunzione di lavoratori stranieri presso locali aziende agricole. Ma una volta giunti in Italia i cittadini stranieri dopo aver pagato i 7mila euro, non trovavano alcun lavoro ma solo la possibilità di permanere nel territorio italiano. Gli arrestati sono responsabili di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le indagini della Polizia, partite da una denuncia sporta nel 2010 da una donna presso l’Ambasciata di Islamabad in Pakistan, hanno evidenziato 259 richieste di visti d’ingresso, tutte finalizzate a
delle false assunzioni. Si stima un giro di affari di oltre 175.000 euro mentre sarebbero circa 250 gli extracomunitari vittime del contrabbando. I particolari dell’operazione sono stati reso noti dal Dirigente della Squadra Mobile della Questura dell’Aquila Maurilio Grasso e dal Commissario capo della squadra volante Enrico Rendesi.


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