Imprenditore agricolo “strozzato” dall’usura, 5 perquisizioni

saccomauro

soldiGli uomini della III Sezione della Squadra Mobile di Chieti, in collaborazione con le Squadre Mobili di Pescara e Roma, hanno eseguito un decreto di perquisizione emesso dalla Procura della Repubblica di Chieti  nei confronti di 5 persone indagate per usura ai danni di un imprenditore agricolo dell’entroterra teatino, poi deceduto. L’ attività d’indagine è scaturita da una denuncia presentata dagli eredi dell’imprenditore scomparso e vede tra gli indagati alcuni personaggi residenti tra le province di Chieti e Pescara: alcuni legati ai canali creditizi ufficiali, altri semplicemente meri mediatori che avrebbero concesso mutui e finanziamenti a tassi esorbitanti, sino a ridurre la vittima in rovina.  Nello specifico il sodalizio, ben orchestrato da uno degli indagati, sceglieva proprio imprenditori già in difficoltà che si trovavano in condizioni economiche tali da non avere i requisiti per ottenere mutui e finanziamenti dal normale circuito bancario (perché già protestato o comunque perché non possedevano le garanzie richieste). Agli stessi sarebbero stati concessi erogazioni di denaro da alcuni istituti bancari della zona, mediati da soggetti senza scrupoli che si avvalevano della compiacenza di alcuni direttori di filiale, tali da consentire loro di mantenere in vita l’azienda per pochi mesi. In realtà le erogazioni, che venivano propangandate come una sorta di concessione e percepite dall’imprenditore come un vero e proprio beneficio, nascondevano un prestito usurario. Infatti una volta che l’imprenditore non era più in grado di onorare le rate del mutuo, veniva di fatto costretto a rinegoziarlo a tassi sempre maggiori con il successivo coinvolgimento di altri soggetti “bancabili”, di norma familiari, che intervenivano a loro volta garantendo con il loro patrimonio e divenendo ulteriori vittime. Peraltro i mediatori, che curavano le varie rinegoziazioni e i rapporti con le banche, all’interno delle quali vi erano uno o più impiegati compiacenti, se non lo stesso Direttore di Filiale, a loro volta si facevano consegnare contestualmente o immediatamente dopo al deposito della somma finanziata, il 10% delle somme ottenute per l’interessamento.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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