Per l’inchiesta “Dama bianca” sulla droga, mercoledì ci saranno i primi interrogatori di garanzia a L’Aquila per gli arrestati, accusati di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Alla maxi inchiesta, coordinata dalla Dda de L’Aquila, hanno lavorato la squadra mobile di Teramo e la Guardia di finanza de L’Aquila. La fitta rete di spaccio, gestita da una gang albanese-romena, riforniva di droga anche nomi della Teramo-bene e del Pescarese.
A firmare le ordinanze di custodia cautelare per otto persone a fronte di tredici indagati è stato il gip Giuseppe Gargarella su richiesta del sostituto procuratore della Distrettuale antimafia, David Mancini: degli otto provvedimenti restrittivi alcuni sono in carcere, altri ai domiciliari.
Sabato sera ai carabinieri de L’Aquila si è costituito anche il costruttore aquilano 43enne Walter D’Alessandro che, secondo le indagini, avrebbe messo a disposizione dell’organizzazione mezzi e strumenti, provvedendo anche a finte assunzioni per far ottenere i permessi di soggiorno ad alcuni stranieri. La Finanza stava già indagando sul conto del costruttore, anche per la non congruità fra i redditi dichiarati e le proprietà posedute, intestate a prestanomi dal 43enne aquilano che probabilmente subdorava accertamenti a suo carico: auto di lusso, appartamenti e yacht, rimasti comunque a sua disposizione.
Per il costruttore aquilano il gip aveva disposto gli arresti domiciliari.
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