Inchiesta “Dirty Job”: i commenti di ANCE e FILLEA – CGIL

Dirty JobE’ duro quanto cauto il commento dei costruttori dell’Aquila all’inchiesta della Distrettuale Antimafia che ha svelato le connessioni con il clan dei Casalesi per l’utilizzo di manovalanza a basso costo. “Se qualcuno avesse lucrato sulle maestranze saremmo davanti ad una vigliaccheria certamente condannabile sia per l’insopportabile sopruso su un punto debole della filiera costruttiva, quello dei lavoratori, e sia per la sleale alterazione della concorrenza a scapito di quelle aziende che i contratti collettivi di lavoro li rispettano a pieno, sopportando oneri notevolmente maggiori nelle realizzazioni dei lavori” – ha detto il presidente dell’ANCE, Gianni Frattale, ricordando che tre anni fa era stato siglato con i sindacati il rinnovo del Contratto Collettivo Provinciale dei Lavoratori in edilizia tra i più efficaci d’Italia, portando ai valori massimi consentiti i coefficienti in busta paga. E alla legalità l’ANCE dedica l’assemblea pubblica giù organizzata per il 24 luglio a L’Aquila.
“Quanto portato alla luce dalla magistratura è solamente la punta di un iceberg di una diffusa irregolarità ed illegalità presente nei lavori della ricostruzione dell’intero cratere sismico” – hanno spiegato Silvio Amicucci ed Emanuele Verrocchi, rispettivamente segretario FILLEA CGIL Abruzzo e L’Aquila, auspicando la redazione di una “Sesta Linea Guida Antimafia”, che si occupi esclusivamente di lavoro e di manodopera, liberando finalmente le maestranze dal caporalato.

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