Processo Housework in appello: Pg chiede assoluzione per D’Alfonso

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Tribunale LAquilaAssoluzione per tutti, o quasi. Il Pg Ettore Picardi, in corte d’appello a L’Aquila, non ha sposato totalmente la tesi accusatoria del collega pescarese Gennaro Varone. Nella prima udienza dell’appello Picardi ha chiesto la condanna a due anni e sei mesi solo per Guido Dezio, all’epoca braccio destro dell’ex sindaco D’Alfonso. La sentenza dovrebbe arrivare il 30 marzo. L’inchiesta Housework sul presunto intreccio tra imprenditori e politici vide coinvolto l’allora sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso, oggi presidente della Regione Abruzzo. In primo grado, nel 2013, tutti – tra gli altri, gli imprenditori Carlo e Alfonso Toto e Guido Dezio – erano stati assolti. Il Procuratore generale Picardi, non condividendo l’impostazione del ricorso, riterrebbe che l’unica accusa con basi solide sia quella per la gestione del bar del tribunale di Pescara, vicenda per la quale non è imputato D’Alfonso, ma solo Dezio. Il ricorso in appello presentato da Varone esce ridimensionato nei restanti tre punti, tutti prescritti. La Corte aquilana ha confermato che alcuni impegni odierni dei giudici impediranno di arrivare a sentenza in giornata, pertanto la prima data utile è quella di lunedì 30 marzo. Picardi ha chiesto la condanna solo per tentata concussione del dirigente del comune di Pescara, Guido Dezio. La Procura, parlando del reato di associazione per delinquere per il quale ha chiesto l’assoluzione per tutti gli imputati, ha contestato le conclusioni della Procura di Pescara parlando di “fatti scollegati tra di loro, non c’era nessun modus operandi deliberato”, e dando così ragione a gran parte della sentenza del 2013. Oggi Picardi ha chiesto l’assoluzione per tutti gli imputati relativamente alla maggior parte dei capi di imputazione oggetto del ricorso; per sei accuse ha invece chiesto la prescrizione. Solo per Dezio ha chiesto una condanna di 2 anni e 6 mesi, relativamente al reato contestato al capo B, cioé tentata concussione. Da questa accusa, riguardante la gestione del bar del Tribunale di Pescara, Dezio era stato assolto in primo grado.

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