Prosegue l’inchiesta su “La City”; la Regione chiarisce e scarica tutto sul Comune di Pescara. Sarebbe emerso questo dal colloquio di ieri tra Cristina Gerardis ed il Pm.  Il neo direttore generale della Regione Abruzzo  é stata ascoltata come persona informata sui fatti dal Sostituto Procuratore Anna Rita Mantini, magistrato inquirente per la vicenda della mega struttura edilizia dove dovrebbero trovare posto gli uffici regionali. Una storia complessa che pian piano sta emergendo dalla lettura delle carte da parte degli agenti della Squadra Mobile e che ha le sue origini nel 2010, quando venne presentato un bando all’allora Giunta Chiodi. Un iter sostanzialmente regolare, secondo la Regione anche se, come ha più volte sottolineato il consigliere regionale del M5S Domenico Pettinari, promotore dell’esposto presentato in Procura, viene da chiedersi dove sarebbe la convenienza visto che la Regione andrebbe a pagare un canone di oltre seicento mila euro in più rispetto a quello attuale. Ciò che, però, interessa di più alla Procura é capire i passaggi che hanno portato il Comune di Pescara, all’epoca sotto la guida della Giunta Mascia, a deliberare una variazione d’uso, nonostante il parere negativo dell’Enac che aveva allargato il cono di pericolosità per la vicinanza con l’Aeroporto.  Gli investigatori vogliono anche capire perchè, sempre in Comune, viene rispedita al mittente una richiesta di un certo pool d’imprenditori, salvo poi accoglierla quando ad avanzare la richiesta sulla stessa area é un altro pool d’imprenditori. Costo dell’immobile 35 milioni, la Regione pagherebbe un canone di un milione e 700 mila euro per tre anni, con la possibilità di riscatto, arrivando a pagare cosi poco meno di 30 milioni di euro per l’acquisto di tutto il complesso. In caso contrario l’obbligo di canone sarebbe automaticamente prolungato per altri nove anni. Anche alla luce di cifre così importanti per il momento l’operazione é stata congelata in attesa di sviluppi e chiarimenti.