In merito all’inchiesta sulle presunte responsabilità dell’ex direttore dell’IZS di Teramo Caporale riceviamo la nota stampa che pubblichiamo di seguito. Viste le richieste di chiarimenti che pervengono dagli organi di informazione, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, che solo dagli stessi organi ha appreso dell’inchiesta della Procura di Roma, ritiene di fare cosa utile inviando alle SS.LL. questa scheda tecnica.
La Bluetongue è una malattia che colpisce gli ovini e i caprini, provocandone spesso la morte, ed è trasmessa da un piccolo insetto, simile a un moscerino (culicoide). L’infezione interessa anche i bovini, che in genere non si ammalano ma possono fungere da fonte di infezione per i culicoidi e quindi diffondere la malattia. Il virus responsabile della Bluetongue non è in grado di infettare l’uomo e quindi non vi è alcun pericolo per la salute umana.
L’Istituto è Centro di Referenza Nazionale per le malattie esotiche degli animali – CESME (la Bluetongue è classificata tra queste) e dal 2006 è stato designato anche Laboratorio nazionale di riferimento per la Bluetongue.
I Centri di Referenza sono strutture di eccellenza del Servizio Sanitario Nazionale individuate e coordinate dal Ministero della Salute nell’ambito dei dieci Istituti Zooprofilattici Sperimentali italiani e rappresentano uno strumento operativo in ambiti specialistici riferiti ai settori della sanità animale, dell’igiene degli alimenti e dell’igiene zootecnica.
Il CESME, questo è il nome del centro, opera quindi all’interno del Servizio Sanitario Nazionale sotto l’egida del Ministero della Salute. Tra le sue competenze annovera gli studi sui rischi di introduzione o diffusione della Bluetongue sul territorio nazionale, l’esecuzione e la conferma della diagnosi della malattia e, come organo tecnico del Ministero, partecipa all’elaborazione dei piani di sorveglianza nazionali.
Essendo una malattia trasmessa da insetti e non potendo utilizzare massicce dosi di insetticidi nell’ambiente, la lotta alla Bluetongue, dove presente, si basa essenzialmente sul controllo della movimentazione degli animali (soprattutto bovini) e sulla vaccinazione degli animali stessi.
Il controllo della movimentazione degli animali si basa su principi di biosicurezza adottati per evitare la diffusione della malattia.
La Bluetongue è comparsa in Italia per la prima volta nell’estate del 2000 in Sardegna, dove si è diffusa rapidamente grazie all’elevata densità di culicoidi presenti e all’elevato numero di capi ovini e caprini. La malattia negli anni successivi si è diffusa anche nel Continente, dove è stata posta sotto controllo, ed in alcune Regioni debellata, anche grazie all’utilizzo dei vaccini.
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