Una falsa partenza con il rinvio al prossimo 29 ottobre alle 15 dell’udienza camerale sull’incidente probatorio per l’inchiesta Grandi rischi bis.
Un rinvio dovuto a concomitanti impegni in Cassazione del difensore di Bertolaso Filippo Dinacci e ad alcuni difetti di notifica.
Bertolaso, lo ricordiamo, è indagato in questo procedimento connesso alla riunione della Commissione Grandi Rischi del 31 marzo 2009 il cui processo ha portato alla condanna in primo grado di 7 esperti a sei anni di reclusione ciascuno per aver dato false rassicurazioni agli aquilani e sottovalutato il rischio sismico alla vigilia del terremoto del 6 aprile 2009. La nuova inchiesta mira a chiarire se i 7 scienziati componenti della Commissione Grandi Rischi rilasciarono le dichiarazioni perché indotti a ciò dall’ex Capo della Protezione Civile. Il pm Picuti aveva chiesto l’archiviazione Nei confronti di Bertolaso ma il giudice Gargarella, dopo la pubblicazione di nuove intercettazioni, ha disposto ulteriori accertamenti. Presente, in tribunale a L’Aquila, in qualità di testimone, anche l’ottantenne Giuseppe Zamberletti, fondatore della moderna protezione Civile italiana che tornerà per testimoniare il 29.
Questa mattina, poi, si è tenuta anche un’altra udienza nell’ambito delle inchieste post sisma. Quella sugli isolatori sismici degli alloggi del progetto Case che ospitano, dal terremoto, migliaia di sfollati. Imputati con l’accusa di frode nelle pubbliche forniture sono Mauro Dolce, nella veste di responsabile unico del procedimento per il progetto Case presso il dipartimento della Protezione civile, Gian Michele Calvi, direttore dei lavori e Agostino Marioni, amministratore della società Alga Spa, una delle ditte fornitrici degli isolatori. Secondo le tesi del pubblico ministero Fabio Picuti, la ditta Alga avrebbe fornito quasi 4900 isolatori sismici a pendolo privi, al momento del montaggio, dei necessari certificati di omologazione e qualificazione, alcuni dei quali, nelle prove di laboratorio in California, in alcuni casi si sono rotti. Esperimenti contestati dalle difese. Il Pubblico ministero Fabio Picut ha chiesto un anno e sei mesi di reclusione per Mauro Dolce con rito abbreviato e rinvio a giudizio per gli altri due imputati per i quali i legali non hanno presentato istanza di rito abbreviato.

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