Indagini Ateleta: Becci fa chiarezza

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danielebecciL’ultima udienza, quella in cui il Gup dovrà decidere se rinviare a giudizio o meno gli indagati dell’inchiesta per l’appalto da 800 mila euro per la realizzazione della rete idrica e fognaria di Ateleta, tra cui il presidente della Camera di Commercio di Pescara Daniele Becci, ci sarà il prossimo 9 aprile presso il tribunale di Sulmona. In ogni caso il numero uno dell’ente camerale pescarese, indagato per abuso e turbativa d’asta, in qualità di personaggio pubblico, ed anche per tutelare la sua credibilità di imprenditore, ha deciso stamane d’incontrare la stampa non tanto per difendersi dalle accuse nel merito, cosa che – ha detto – farà nelle sedi opportune, ma per fare chiarezza in merito a tutto ciò che emerso agli occhi dell’opinione pubblica su questa vicenda. Tra le contestazioni che muove l’accusa, nei confronti degli indagati, tra cui l’allora dirigente del Comune di Ateleta Mario Crivelli, una serie di anomalie nella procedura della gara d’appalto, lo spacchettamento del progetto per consentire trattative private e dirette e la mancanza di autorizzazioni da parte della Regione. A corroborare l’impianto accusatorio la tesi che Becci avrebbe un rapporto stretto e continuativo con il principale indagato, Crivelli, questo in base ad un’informativa ricevuta dai carabinieri di Caramanico. Su questa informativa, però, spiega Becci, c’é un procedimento giudiziario partito da una sua querela per diffamazione, un procedimento che, stando a quanto emerso dall’inchiesta coordinata dal Pm pescarese Bellelli, si segnala per le dichiarazioni  del Maresciallo che ha svolto le indagini e del suo confidente, attuale sindaco di S.Eufemia. Il primo ha ammesso di non aver verificato a fondo le sue fonti; il secondo ha detto testualmente – si sarà trattato di pettegolezzi in quel di Rosciano, ora non avrei elementi di riscontro.” L’inchiesta non é ancora chiusa e si attendono sviluppi.

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