video » Industria, In fuga dalla crisi

SevelTerminata la pausa estiva da lunedì riaprono i cancelli di quasi tutte le aziende abruzzesi, o almeno di quelle che se lo possono ancora permettere. Per quanto riguarda il comparto trainante dell nostra industria, quello della Val di Sangro, i proclami di Sergio Marchionne, in visita alla Sevel lo scorso 9 luglio, hanno dato nuove speranze, anche se restano vive le preoccupazioni rispetto a garanzie concrete sui livelli occupazionali al momento presenti solo sulla carta. La Fiom-Cgil plaude all’annuncio d’investimenti per oltre 700 milioni per la realizzazione del nuovo Ducato “X250″ e alla disponibilità mostrata dall’amministratore delegato della Fiat per un confronto con le parti sociali, ma tiene aperto il fronte su alcune questioni non ancora del tutto chiarite come la mancanza del premio di risultato e sulla possilità di tornare a produrre 270 mila furgoni l’anno, visto che per il 2013 non si andrà oltre i 200 mila – al di là dei proclami – segnala Codagnone della Fiom – la flessione del mercato in Germania, Francia ed Italia rappresenta un elemento di preoccupazione. E’ ovvio che tornare a produrre tra i 250 ed i 270 mila mezzi l’anno significa non solo garantire i livelli occupazionali ma ipotizzare anche nuove assunzioni e Dio solo sa quanto questo sia importante.” Intanto l’azienda ha già annunciato che il prossimo 16 settembre sarà consumato un solo giorno, al momento, di cassa integrazione, mentre per quanto riguarda l’indotto non si segnalano particolari sofferenze al di là di un rallentamento di produzione per Pilkington e Denso. “Bisogna rilanciare la politica industriale in questa Regione – avverte Marco Di Rocco della Fiom – al di là dell’automotive ci sono altre realtà pronte a ripartire anche se si trovano ad affrontare  i problemi di sempre: ci sono giunte richieste di riduzione di salario, mentre non accenna a diminuire significativamente il monte ore di cassa integrazione.”


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