Sono stati presentati oggi a Pescara, presso la sede della Regione Abruzzo, i risultati della seconda edizione del progetto “SI – Scuola di Italiano. Percorsi integrati di lingua e cultura italiana in Abruzzo”, finanziato dal Fondo europeo per l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi e promosso dalla Regione Abruzzo in collaborazione con la Fondazione Mondo Digitale, l’Ufficio scolastico regionale, i Centri territoriali permanenti di Avezzano, Nereto, Pescara, Pescasseroli, Popoli, Silvi, Sulmona e l’Università d’Annunzio. Dai dati contenuti nel dossier emerge che a caratterizzare il fenomeno migratorio in Abruzzo sono un tasso di crescita più sostenuto rispetto al resto della penisola e un accentuato processo di stabilizzazione. La Regione risulta tra le prime per potenziale di integrazione degli immigrati (circa 75.000, con un’incidenza del 5,7%, tre volte superiore in alcuni comuni, come Anversa, Poggio Picenze, Cansano, Pizzoli e Fossa). Positivo il bilancio delle imprese immigrate: 8 su 10 sono individuali e una su tre è a conduzione femminile. Grazie al progetto “SI” sono andati a lezione di cittadinanza oltre 400 cittadini stranieri, che ora risiedono sul territorio ma che provengono da 22 paesi diversi. “Abbiamo acquisito una conoscenza approfondita del fenomeno migratorio sul territorio regionale, delle istituzioni che vi operano, delle scuole e dei centri di formazione per adulti, facendo del lavoro di rete la marca specifica del nostro modo di intervenire”, afferma Mirta Michilli, direttore generale della Fondazione Mondo Digitale. Per Franco Pittau, che ha coordinato i redattori del Centro Studi e Ricerche IDOS nel predisporre il rapporto sull’immigrazione in Abruzzo, “l’Italia per uscire dalla crisi ha bisogno di una spinta supplementare, rappresentata in parte dagli immigrati e dalla loro fortissima motivazione a riuscire, e in parte dalla volontà di innovazione, che deve coinvolgere italiani e immigrati”.
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