“Je suis Charlie”: in 400 alla Fiaccolata di Pescara

charlie hebdo

je-suis-charlieUn piccolo contributo, rispetto ai due milioni di Parigi, ma certamente significativo quello andato in scena ieri pomeriggio a Piazza Salotto a Pescara per ricordare le vittime in Francia. Circa 400 persone hanno, infatti, preso parte alla marcia contro il terrorisimo, tra queste anche le associazioni della comunità musulmana del territorio pescarese a scandire lo slogan “Je suis Charlie”, in una fiaccolata di solidarietà a cui hanno aderito decine di sigle politiche e associative e centinaia di cittadini. Lo scopo è sottolineare che la libertà di stampa e di espressione è un bene imprescindibile, specie la satira contro il potere e l’intolleranza da qualunque direzione provenga. Lungi dal voler dividere il mondo in buoni e cattivi, la manifestazione ha inteso far propri i valori universali di tolleranza, libertà di espressione, ripudio della violenza e del fanatismo, laicità, pace, fratellanza fra i popoli, dialogo interreligioso senza i quali l’umanità sarà sempre più trascinata in una spirale di guerra e terrore. “Intendiamo” –spiegano gli organizzatori- “esprimere solidarietà anche ai poliziotti rimasti uccisi nel difendere non tanto una rivista, quanto un principio, un principio il cui valore non verrà mai abbattuto né dalle armi né da qualsiasi altra attività violenta, e che è alla base della democrazia: la libertà di pensiero e di parola. Per questo ci uniamo al coro di quanti, in queste ore, in tutto il mondo, esprimono sincera solidarietà a Charlie Hebdo, per manifestare la nostra profonda vicinanza umana alle persone colpite e per difendere il diritto inalienabile alla libertà di espressione, ancora oggi troppo spesso attaccato in Europa e nel resto del mondo.
Desideriamo anche esprimere la nostra distanza da tutti coloro che strumentalizzano questa strage per alimentare razzismo, xenofobia, logiche di guerra. Auspichiamo invece che questo ennesimo atto di terrorismo induca a riflettere sulla necessità di concrete azioni di giustizia e pace nel mondo”.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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