Quasi cinquemila isolatori sismici non omologati e non omologabili in alcuni quartieri del Progetto Case. Si apre un nuovo capitolo nell’odissea della gestione complessa e sempre più onerosa delle strutture realizzate nel post-sisma per ospitare gli sfollati dell’Aquila, quelle 19 new town volute dal governo Berlusconi e da un paio di anni entrate – tra le polemiche delle opposizioni – nel patrimonio immobiliare del Comune. Ad opporsi all’acquisizione delle palazzine furono soprattutto i gruppi consiliari di centro destra, con in testa il consigliere di “L’Aquila città aperta”, Giorgio De Matteis, che già dal 2009 evidenziavano la necessità di ponderare bene una scelta che avrebbe comportato un salasso per le casse comunali. Ora ad allarmare il centrodestra cittadino vi sarebbe una lettera datata maggio 2014 inviata dal sindaco Massimo Cialente e dall’avvocato del Comune, Domenico De Nardis, alla Procura della Corte dei Conti e alla Presidenza del consiglio dei ministri, in cui si segnala la fornitura di 4.896 isolatori sismici della ditta Alga spa “non solo non omologati al momento della fornitura – si legge nella lettera – ma neppure omologabili e neanche conformi al tipo successivamente omologato”. Una situazione che potrebbe essere sanata soltanto con la sostituzione degli isolatori e con una spesa di circa 10 milioni di euro. Un salasso per le tasche dei cittadini secondo l’opposizione di centrodestra che ora chiede al Comune di dare risposte ai cittadini che non sanno più, a questo punto, se possono continuare a sentirsi sicuri negli alloggi cosiddetti antisismici.
( di Marianna Gianforte)
Sii il primo a commentare su "L’Aquila- 5000 isolatori sismici non omologati?"