L’Aquila, ancora il problema delle bollette arretrate

laquilaStanno arrivando in questi giorni nelle case dei cittadini aquilani le bollette di luce e gas con le quali il gestore del servizio chiede, in sostanza, la restituzione delle agevolazioni concesse dopo il sisma del 2009. L’Enel sta iniziando, dunque, la riscossione delle somme per i consumi fatturati con la tariffa agevolata dopo il 5 aprile 2012, quando sono scaduti i benefici concessi dall’autorità per l’energia elettrica, un abbattimento sui costi ordinari di circa il 30 per cento. E che è stato del 50 per cento per le imprese che si trovano di fronte, ora, ad una vera e propria stangata. Le famiglie del capoluogo e degli altri comuni colpiti dal sisma che dall’inizio di quest’anno hanno ripreso il pagamento della tariffa piena, si trovano a pagare, in più, ora, dai 700 fino a 1500 euro, e la cifra complessiva da restituire, in tutto il territorio del “cratere” è di 90 milioni di euro. I pagamenti potranno essere dilazionati in dodici rate mensili che saranno addebitate sulle normali bollette dell’energia elettrica e del gas. Sulla vicenda delle bollette c’era stata una dura battaglia da parte dell’ex parlamentare Giovanni Lolli e della Senatrice Stefania Pezzopane che aveva presentato un emendamento, non approvato, proprio per bloccare la restituzione degli arretrati e per chiedere la proroga a tutto il 2012 dei benefici concessi. “È un paradosso – spiega Lolli – che nei giorni in cui il Governo con il decreto “del fare” dispone la riduzione delle tariffe per tutto il territorio nazionale non intervenga sulla vicenda dell’Aquila e dei comuni del cratere che sono stati martoriati dal sisma del 2009. Mi auguro – ha concluso Lolli – che i rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni sindacali e di categoria, chiedano e riescano ad ottenere quantomeno una rateizzazione dei pagamenti per un periodo di almeno cinque anni”.

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