L’Aquila, ancora proteste in Consiglio regionale

Ronci

EmicicloAncora una giornata di proteste davanti alla sede del consiglio regionale. Gli inquilini delle case popolari di Pescara sono arrivati a L’Aquila per urlare alla Regione e all’assessore Donato Di Matteo tutta la loro contrarietà alla riforma delle Aziende territoriali per l’edilizia residenziale. In particolare protestano contro la possibilità, prevista dalla riforma delle Ater, che il patrimonio immobiliare venga venduto. All’interno dell’aula consiliare a tenere banco è stata, invece, la questione dei precari delle Asl. I consiglieri di centrodestra chiedono al presidente Luciano D’Alfonso il massimo impegno per ridurre gradualmente la spesa prevista per il personale precario delle Asl abruzzesi, per evitare il blocco delle attività, come indicato nel decreto commissariale. A rimetterci, dice il capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, sarebbero come al solito i cittadini. Nessun collasso occupazionale per l’assessore alla Sanità, Silvio Paolucci, che ha anche presentato il programma regionale di diffusione della defibrillazione precoce, con la donazione di defibrillatori semiautomatici a 170 Comuni abruzzesi. Paolucci è anche intervenuto sulla questione delle paventate chiusure di alcuni Pronto soccorso: “Non ci sarà nessuna chiusura, o riduzione dell’orario di attività, dei Pronto Soccorso degli ospedali abruzzesi. L’ho rimarcato oggi in Consiglio regionale, rispondendo a una precisa domanda che mi è stata posta dal presidente emerito della Regione Gianni Chiodi, intervenuto nel dibattito sull’interpellanza a firma dei consiglieri del centrodestra e del M5S” ha precisato l’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci. (Di Marianna Gianforte)

Passa la risoluzione per tagli graduali

“Forza Italia ha fermato il colpo d’accetta con cui il Governo D’Alfonso rischiava di mandare a casa mille precari delle Asl: l’ultimo decreto, il numero 5, firmato dal presidente-Commissario D’Alfonso, teso a ridurre la spesa del personale nella sanita’ abruzzese, dovra’ essere infatti rivisto e integrato, stabilendo che tale obiettivo dovra’ essere raggiunto gradualmente, tenendo conto dei tempi tecnici necessari per indire i concorsi e per l’assunzione di figure professionali a tempo indeterminato, garantendo sempre i livelli adeguati di assistenza ai malati ed eliminando il precariato, esattamente come riportato nella risoluzione approvata dal Consiglio regionale con 14 voti a favore, 7 astenuti e 3 non votanti. Una risoluzione che mira a dare una speranza a mille operatori delle Asl, soprattutto personale infermieristico, paramedico e, in qualche caso, anche medico”. A dichiararlo e’ il capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri, commentando l’esito del voto dell’aula sulla risoluzione presentata con i consiglieri regionali Mauro Febbo e Gianni Chiodi. “Il Decreto 5 – ha spiegato il capogruppo Sospiri – stava di fatto determinando lo smantellamento di mille contratti a tempo determinato, figure strategiche all’interno dei nostri ospedali, un provvedimento che avrebbe mandato al collasso le stesse strutture sanitarie. Peraltro un decreto rigido nel quale si diceva cio’ che le Asl avrebbero dovuto fare per portare la spesa per il personale al 50 per cento della spesa complessiva sostenuta dalla Regione, e richiamando l’attenzione dei Direttori generali sul fatto che, il mancato rispetto dei limiti, ovvero per chi avesse rinnovato, eventualmente, i contratti dei precari, ‘avrebbe costituito un illecito disciplinare e avrebbe determinato responsabilita’ erariali’. Parole chiare che di fatto nessun Direttore generale sarebbe disposto a non rispettare, esponendo se stesso a tali danni, ma con il rischio concreto di far collassare i nostri stessi nosocomi. Con la nostra risoluzione – osserva Sospiri – abbiamo inteso restituire ossigeno al nostro sistema sanitario e dare un minimo di serenita’ a mille lavoratori precari stabilendo che gli obiettivi fissati nel decreto, ossia il taglio della spesa per il personale, dovra’ essere raggiunto in maniera progressiva, concedendo il tempo necessario per indire e svolgere i concorsi tesi al reperimento di figure professionali a tempo indeterminato, senza mai far venir meno, nel frattempo, i livelli adeguati di assistenza, consentendo dunque agli stessi Direttori generali di operare scelte sul personale che tutelino esclusivamente gli interessi dei pazienti”.

 

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