REDAZIONE – Brutto e pesante ko contro la Nocerina, prestazione al di sotto degli standard anche se nel secondo tempo le palle gol ci sono state ma senza essere concretizzate. Involuzione dunque figlia di tanti piccoli aspetti che sommati hanno messo qualche granellino di sabbia Iin un ingranaggio perfetto fino a qualche settimana fa. Cerchiamo di analizzarli. Decisioni arbitrali penalizzanti, clamoroso il rigore non dato a Nocera, clamoroso il rigore non assegnato su Ciotola con il Gubbio, l’espulsione di Zaffagnini a Perugia, il recupero di Barletta, il rigore non concesso contro il Pisa netto su De Sousa e il gol subito sul capovolgimento di fronte sono alcuni degli oggettivi torti arbitrali subiti al cospetto di zero episodi zero favorevoli. Se è vero che al termine di una stagione i suddetti episodi si vanno ad equilibrare di certo ci limitiamo a dire che, ad oggi, L’Aquila è in abbondante credito. Ma in lega bisogna farsi sentire e con i giusti toni. Società. Ci ripetiamo. Occorre compattezza sempre, condivisione degli obiettivi, rispetto dei ruoli e sopratutto presenza costante. Il 15 saranno saldati gli stipendi ( anche prima) ma potrebbe non bastare. La differenza si fa nei piccoli dettagli, nel condividere le richieste dell’area tecnica ( Ercole Di Nicola è maestro ma occorre assecondarlo in tutte le richieste tecniche e strategiche) e nel tenere sempre e comunque tutti con il sorriso ( sempre se si vuole pensare in grande). Capitolo spogliatoio e capitolo tecnico. Impossibile non notare che qualcosa non va più come ad inizio stagione. Guai a far passare il messaggio che è tutto rose e fiori. Tecnicamente l’infortunio di Corapi penalizza tanto, le squadre avversarie studiano e pressano Carcione e le caratteristiche degli altri centrocampisti non permettono alternative in fase di possesso. Bloccato Carcione si fa fatica a fare gioco. Ci chiediamo. Senza Corapi il 4 3 3 resta il miglior modulo? Voci e rumors di frizioni all’interno dello spogliatoio? Ci farebbe piacere siano solo voci; in caso contrario prendere, subito e con il pugno duro, decisioni per riportare serenita e quel sorriso di cui parlavamo sopra sempre con l’aiuto di una società presente. Quella società che è stata la forza di questa scalata dall’eccellenza  alla prima divisione e che, ne siamo certi, sarà la forza anche in futuro.