Un duro attacco quello dell’opposizione di centro destra in consiglio comunale nei confronti della Legge regionale – approvata di recente – su “L’Aquila capoluogo”. Una legge che così come è stata formulata non è altro che “una semplice dichiarazione d’intenti”, una presa in giro per una città che è già – per Statuto – capoluogo di Regione. Dure le critiche dai consiglieri comunali di “L’Aquila città aperta”, Giorgio De Matteis ed Emanuele Imprudente, dell’esponente di “Prospettiva 2022” Luigi D’Eramo, del consigliere comunale “Tutti per L’Aquila” Daniele Ferella, e l’assessore provinciale alla Ricostruzione Ersilia Lancia (Forza Italia). De Matteis, in particolare, ha attaccato il governatore Luciano D’Alfonso per aver “di fatto spogliato L’Aquila del suo ruolo amministrativo e istituzionale. Un’operazione d’immagine quella della legge per L’Aquila capoluogo che copre le mancanze della Regione nei confronti di una città abbandonata da un punto di vista istituzionale (nessun capo dipartimento, ad esempio, com’è stato fatto notare, proviene dall’Aquila) mentre questa legge – da un punto di vista finanziario – destina al territorio solo poche migliaia di euro provenienti dal Bollo auto”. Per De Matteis “occorre riempire di contenuti concreti una legge vuota”, e intanto esorta D’Alfonso a istituire un’organismo che aiuti il Comune dell’Aquila ad agganciare i finanziamenti europei del programma “Horizon 2020”: “Si tratta di miliardi di euro – ha detto De Matteis – che potrebbero davvero fare la differenza per gli investimenti su un territorio dilaniato dalle conseguenze del sisma e gestito malissimo dalla sua amministrazione comunale”. Critiche anche nei confronti del sindaco Massimo Cialente per avere “nascosto al sottosegretario De Micheli (in visita ieri all’Aquila, ndr) i veri problemi della città e le mancanze di chi la amministra”.