L’Aquila, Emiciclo in stato d’assedio

Emiciclo protesteA L’Aquila un gruppo di imprenditori titolari di imprese funebri, che hanno esposto striscioni e proposto la marcia funebre, hanno protestato davanti al palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio regionale, contro “il rischio di liberalizzazione del settore introdotto dalla modifica della legge che la Regione vuole operare con un emendamento del consigliere regionale e vice presidente del consiglio Lucrezio Paolini, esponente dell’Italia dei Valori. “Nell’emendamento si sostituisce la parola ‘disponibilità continuativa e funzionale dell’auto funebre con la semplice ‘disponibilità’ e così si apre una possibilità del noleggio del mezzo attivando concorrenza sleale contro chi ha speso anche 150 mila euro per dotarsi di un mezzo. Evenienza, quella del noleggio, illegittima. Questa legge costituisce un illecito, ci deve essere immediata modifica” – ha spiegato Pierpaolo Di Rocco, vice presidente Federcofit. Sui numerosi carri funebri parcheggiati campeggiano slogan come “basta con le furbate”, “la legge vuole tutelare le famiglie e gli operatori seri o premiare solo i furbi?”, “Paolini, chi ti ha suggerito questo emendamento?”. Tutto tra le note della marcia funebre.

Il consigliere Paolini si difende 
In merito alla protesta dei titolari di imprese di pompe funebri Lucrezio Paolini (IdV) ha detto: La legge 41 del 10 agosto 2012 “Disciplina in materia funeraria e di polizia mortuaria” obbliga le imprese che esercitano il servizio ad avere, a partire dal 30 giugno, la “disponibilità continuativa e funzionale” di almeno un carro funebre. Nel gennaio del 2014 l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ha sancito che non si può obbligare l’impresa ad acquistare il mezzo ma lo stesso può essere detenuto anche a noleggio o in comodato. Comprendiamo bene le esigenze dei gestori delle grandi imprese che vogliono limitare la nascita di nuove aziende ma questo contrasta con il legittimo diritto dei cittadini ad avere ampia scelta nell’affidamento di un servizio tanto delicato. La mia speranza è che la concorrenza oltre che migliorare il servizio, possa anche limitare i costi, che per le famiglie diventano un ulteriore fardello aggiunto alla perdita degli affetti.

Protestano anche allevatori e  dipendenti del Cotir 
Invece una nutrita rappresentanza di lavoratori del centro di ricerca per le tecniche irrigue Cotir di Vasto e dell’ARA, l’Associazione Regionale Allevatori ha protestato, sempre davanti a Palazzo dell’Emiciclo, per denunciare la drammatica situazione economica-finanziaria che ha determinato rispettivamente per i primi stipendi non pagati da 19 mesi per i secondi da 24 mesi. Al Cotir lavorano 27 persone, all’Ara 64. A rappresentare i lavoratori è stato il segretario regionale Fai Cisl Abruzzo, Feliciantonio Maurizi, il quale ha chiesto un incontro urgente con i vertici regionali.

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