L’AQUILA – Una coreografia da applausi, da categoria superiore, un gol arrivato subito, un boato dei tantissimi del Fattori, la tensione e poi la gioia immensa dopo il gol di Iannini del 2-0. L’attesa per il triplice fischio e via alla festa grande, consumata con stile prima al Fattori, poi tra le mie ferite del centro storico e la sera in un noto locale con squadra dirigenti e tifosi a festeggiare insieme la prima divsione. Una grande gioia in una città ancora tremendamente e terribilmente ferita, nessuno ci credeva, convinti che ad alzare le braccia al cielo sarebbero stati tutti ma non L’Aquila. Ed invece la festa è servita, figlia di un progetto nato anni fa nel 2007 con Elio Gizzi che ha ridato dignità al calcio aquilano, con Ercole Di Nicola che ne ha disegnato e cucito le strategie tecniche, con il terremoto che ha rovinato i sogni di gloria ma non ha fermato quel progetto che oggi, con l’ingresso del presidente Chiodi, del vice Mancini e di tutii i nuovi soci, è diventato realtà: serie C1. Un Fattori immenso per quanto bello ed emozionante, lacrime agli occhi sul volto di tutti forse perchè questa città aveva un bisogno grande così di una grande gioia. Meritata, strameritata. Sipario, applausi e che la festa abbia inizio.

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