L’Aquila- Finalmente arriva Renzi: mercoledì 15?

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renziSarà all’Aquila probabilmente mercoledì 15 ottobre il presidente del consiglio Matteo Renzi. Dopo un mese di ritardo rispetto all’iniziale calendario, che lo voleva nel capoluogo di regione entro settembre, anche se non c’è ancora l’ufficialità della notizia, dal Pd arriva l’indicazione di una data che dovrebbe essere a questo punto quella definitiva. Dunque, ancora pochi giorni per la visita nella città terremotata, simbolo di un intero Paese fragile sotto tanti profili, da quello economico a quello sismico e idrogeologico. E sono tante le problematiche e le istanze che i rappresentanti delle istituzioni e del mondo civile e delle imprese porranno al presidente del Consiglio. Intanto, il Pd ha già anticipato, per bocca del segretario Stefano Albano e del vice presidente della Regione, Giovanni Lolli, che «non sarà una cerimonia, bisognerà fare con Renzi una valutazione sullo stato dell’arte della ricostruzione alla luce delle ultime vicende e assumere impegni concreti». E tra le vicende, ci sono quelle legate al progetto Case. Le più recenti sono quelle che hanno visto crollare un balcone, secondo gli inquirenti incollato e non bullonato, che ha portato al sequestro di 800 strutture dello stesso tipo in 5 diverse località. Ma i quartieri post-sisma, con gli alloggi che cadono a pezzi e una difficile gestione da parte del Comune, di problemi ne hanno anche di altro tipo: come quello di intere comunità “chiuse” in quartieri artificiali e privi di servizi e luoghi di aggregazione. Su tutto, poi, c’è la partita delle risorse. Nel Decreto Sblocca-Italia sono stati inseriti 250 milioni che potranno essere utilizzati nell’anno in corso, mentre in parallelo ne sono stati anticipati altri 275. Con questi soldi si potrà arrivare a condurre la ricostruzione fino all’inizio del prossimo anno, ma non è sufficiente. Cialente e la sua amministrazione metteranno sul piatto l’esigenza di togliere dal Patto di stabilità europeo le risorse destinate alla ricostruzione. Sarà, dunqu, chiesto un maggiore impegno in sede europea. Tra le altre richieste, l’estrapolazione – nell’ambito della procedura di approvazione del testo di legge sulla ricostruzione – di alcune norme, come quella sul personale, e poi la stabilizzazione della figura di Aldo Mancurti nell’ambito della governance della ricostruzione, oltre che la rapida conferma di un rappresentante che per conto del governo segua la vicenda aquilana, sul modello Legnini. Il Pd vede nella senatrice Stefania Pezzopane questa figura. E si aggiunge un’altra grana da mettere nella lista da consegnare al premier: quella dell’impasse dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, rimasto orfano del suo capo, Paolo Aielli, che ha assunto l’incarico di amministratore delegato all’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, di fatto aprendo una paralisi amministrativa in seno alla ricostruzione.

( di Marianna Gianforte)

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