L’AQUILA – Vittoria sofferta ma che sa di play off. L’Aquila supera per 1 – 0 il Gavorrano e vola a + 8 dal Teramo con tre partite ancora da giocare. Play off in cassaforte o quasi ma oggi al Fattori la continuità nell’arco dei 90 minuti è mancata: qualche spunto e qualche concetto interessante, buona prova di Menicozzo in mediana, ottimo secondo tempo di Ripa: ha propiziato la punizione di Carcione e ha fatto espellere Ropolo che non riusciva a contenerlo. Da rivedere l’intesa tra i reparti, Infantino sarà fondamentale nel reparto offensivo, Pagliari a fine gara si è detto fiducioso sottolineando gli ampi margini di crescita che ha la squadra. Ed in effetti oggi il gioco è mancato, pochissime occasioni, portiere ospite sostanzialmente inioperoso. Ai margini Iannini e D’Amico, il tecnico rossoblù opta per Carcione -Menicozzo in mediana con Triarico e Ciotola sugli esterni, dopo pochi minuti si fa male Pomante, al suo posto Ingrosso. Prima di Orrico sulla panchina toscana, il Gavorrano appare quadrato e non rinunciatario. Improta ha un sussulto ma il suo destro è debole tar le braccia di Addario. L’Aquila fatica, nei primi 45 minuti di emozioni davvero poche. E’ Ingrosso sugli sviluppi di un angolo che crea qualche apprensione a Miano e compagni, nulla più Ripresa. Prova a vivacizzare l’azione L’Aquila, Ripa scappa via e viene messo giù Carcione pennella all’angolino basso e porta in vantaggio i suoi. Partita che sembra in discesa, Pagliari richiama Ciotola per D’Amico, Fiore da 30 metri mette paura ma Leuci è super e dice no in bello stile. Ripa è frizzante, Ropolo lo stende secondo gialòo e superiorità numerica. Partita chiusa? Neanche per idea. Il Gavorrano non demorde, L’Aquila può mettere paura con le ripartenze che però si perdono all’atto del dunque, in pieno recupero brividi grandi così. Nocciolini in girata meriterebbe un 10, il palo e Leuci salvano L’Aquila. Braccia al cielo al triplice fischio. Buona anche la seconda per Pagliari. In attesa dei progressi sul piano del gioco, i tre punti sono un bottino da tenersi stretto a più non posso.

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