La Procura della Repubblica dell’Aquila ha aperto un’inchiesta sui 47 milioni di euro di premio assicurativo incassati dalla Regione per i danni causati dal terremoto di quattro anni fa all’ospedale San Salvatore del capoluogo.
Gli investigatori vogliono far luce sull’utilizzo degli indennizzi che sarebbero stati dirottati per ripianare i debiti della sanità abruzzese anziché essere utilizzati per l’ospedale. Il sisma del 6 aprile 2009 causò infatti danni al nosocomio del capoluogo, determinando l’evacuazione della struttura ancora non completamente funzionante.
Nei giorni scorsi è stata acquisita, negli uffici della Asl, la documentazione sulla assicurazione stipulata per i danni causati dalle calamità naturali con la Rsa Group, ed anche alcuni articoli usciti sulla stampa, in cui l’ex Sindaco di Montereale e consigliere provinciale Lucia Pandolfi era pubblicamente intervenuta sulla vicenda. Secondo la Pandolfi dei 47 milioni di euro di indennizzo spettante alla Asl nulla è rimasto a L’Aquila. I soldi – aveva affermato il consigliere provinciale – sono stati incamerati dalla Regione che ha lasciato la Asl a risolvere i gravi problemi senza supporto alcuno”. La Pandolfi aveva evidenziato che “le procedure messe in atto dalla Regione e dallo Stato, sono rimaste le medesime per la concessione degli stessi finanziamenti in assenza di emergenze”. Al momento della consegna dell’assegno dei 47 milioni, invece, l’ex assessore alla sanità aveva sottolineato: “la possibilità di avere con celerità la liquidazione permetterà di gestirla da subito. La stessa verrà devoluta alla ricostruzione e organizzazione dell’ospedale”. In particolare, ha specificato l’ex direttore generale Marzetti, che aveva sottoscritto l’assicurazione, 8 milioni erano destinati al bilancio 2009 della Asl, 24 al recupero della struttura, il resto per l’acquisto di nuove apparecchiature.

{avsplayer videoid=5313}